La Fiorentina è stata la squadra più importante della sua vita. Con la viola Gianmatteo Mareggini è diventato grande, iniziando il suo percorso dalle giovanili. Poi l'assaggio del calcio professionistico, all'età di 18 anni, ma senza esordio. Un ragazzo su cui il club ha sempre creduto e che ha mandato a fare le ossa in giro, prima di farlo rientrare nel 1990. Due stagioni e mezzo da titolare per l'ex portiere che, nel 1991, in occasione del ritorno a Firenze di Baggio da avversario, gli pararò un rigore storico che rimarrà per sempre nei suoi ricordi. Dopo aver smesso l'attività agonistica, Gianmatteo ha iniziato il percorso da allenatore dei portieri, collezionando una lunga esperienza con i ragazzi della Naizonale. Per commentare il match di Conference contro il Maccabi Haifa, la prossima gara di Serie A con la Roma e il momento della Fiorentina, Mareggini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
All'ultimo istante della gara di andata degli ottavi di finale di Conference League, la Fiorentina di Italiano segna il gol del 4 a 3 e in casa del Maccabi Haifa conquista una vittoria importantissima in vista del match di ritorno. Al Franchi però, la prossima settimana, servirà maggiore concentrazione se si vorrà centrare, senza troppi patemi d'animo, la qualificazione. La viola partiva con i favori del pronostico, ma qualche errore di troppo ha rischiato di mandare tutto all'aria. D'altronde nessuna gara è semplice, soprattutto in Europa. Le energie spese dalla squadra di Italiano sono state tante, ma questi ragazzi dovranno ricaricare rapidamente le batterie perchè domenica affronteranno il big match contro una Roma spettacolare. Per commentare il momento della Fiorentina, tra Conference e Serie A, Mareggini, che con la viola ha giocato per nove stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il risultato di ieri sera mantiene la qualificazione totalmente in bilico. Ti aspettavi qualcosa in più da parte della Fiorentina, che deve ambire a questa competizione Europea?
"La Conference League è un obiettivo importante per la Fiorentina, anche perché la posizione in campionato si è stabilizzata su una situazione che non dà alcuna certezza a questo club. L'Europa deve essere l'obiettivo primario e il cammino per ora sta andando avanti. Ieri sera è arrivata una vittoria fuori casa, ma qualche piccola sbavatura c'è stata e qualcosa è andato storto".
Il 4-3 è un risultato pericoloso per la partita di ritorno?
"Sicuramente dai sorteggi tutti immaginavano che la Fiorentina fosse favorita, ma il risultato di ieri lascia qualche speranza agli avversari. La vittoria fuori casa è stata importante, ma la qualificazione è ancora aperta. Quello che abbiamo visto ieri sera e che è successo all'andata, deve servire da insegnamento per la prossima settimana. Qualcosa di simile è accaduto, ad esempio, anche al Milan".
Rispetto allo scorso anno però la Fiorentina sta vivendo tanti momenti altalenanti. Come ti spieghi questa mancanza di continuità?
"Vorremmo saperlo tutti noi che siamo così affezionati alla Fiorentina. Sarebbe il modo migliore per poter dare qualche consiglio concreto. Credo che questa sia proprio la cosa che sta facendo impazzire i tifosi, che nutrono ancora grandissime speranze. C'è stato un momento in cui la viola era molto vicina a un posto in Champions, ma purtroppo questi continui alti e bassi che hanno caratterizzato l'andamento di questa squadra, in questa stagione in particolare, ha cambiato le cose. Resta però il fatto che la squadra di Italiano è ancora in corsa su due fronti, ovvero la Coppa Italia e la Conference League e questo non è un risultato che può essere sottovalutato. Il raggiungimento degli obiettivi ora dipende solo da loro. Speriamo che quest'anno, a differenza della scorsa stagione in cui la viola si è giocata due finali senza vincere nulla, la Fiorentina possa portare a casa qualcosa di importante".
In questa giornata di campionato la Fiorentina dovrà affrontare una Roma in forma straordinaria. Se dovessero battere i giallorossi, tornerebbero in corsa anche per la Champions? È un match da dentro fuori?
"Mi resta difficile, per ora, pensare che la Fiorentina possa rientrare, ma il calcio è bello anche per questo. Le cose possono cambiare in pochissimo tempo. È chiaro che la Roma di De Rossi sta vivendo un momento eccezionale e il nuovo mister ha trovato un'alchimia incredibile con la nuova squadra. Sono lottatori, ma hanno anche grande qualità e hanno ricominciato ad esprimersi alla grande. Per la Fiorentina la vedo difficile, ma non impossibile. I numeri e le partite che mancano dicono che la squadra di Italiano deve ancora crederci. Per la Champions però sarà dura".
Cosa ne pensi di misteri Italiano?
"Italiano ha in mano la squadra in tutti i sensi. Quando ci sono le gioie sono condivise e lo stesso vale quando ci sono i momenti più complicati. Il campanello d'allarme deve suonare quando non c'è un legame forte tra il gruppo e il tecnico. Io penso che per Italiano questo sia il risultato migliore mai raggiunto, ha sempre avuto una squadra molto motivata e al di là degli errori dei singoli, ha sempre dimostrato di avere in pugno questo gruppo".
Infine ti domando, visto il tuo ruolo e il tuo percorso, cosa ne pensi di Terracciano?
"Terracciano quest'anno ha avuto dei momenti molto importanti ed è riuscito a portare punti alla Fiorentina. Rispetto all'anno scorso ha fatto una bella crescita. Prima era semplicemente un buon portiere, ma non aveva fatto fare alla squadra un salto di qualità, come poteva essere quello che aveva regalato Maignan al Milan. A qualche mese di distanza però le cose sono cambiate e questo portiere ha portato invece punti. Purtroppo non sono bastati del tutto, perché quando una squadra va male, va male da ogni punto di vista e lui non può certo essere Superman. Anche lui sta vivendo questa situazione di alti e bassi".