Quattro stagioni con la maglia della Juventus addosso e poi una breve parentesi, a coronamento di una carriera piena di soddisfazioni ma anche di qualche delusione, con quella dell'Atalanta. Nicola Amoruso è stato un attaccante molto rapido, forte tecnicamente e con un gran senso del gol. Uno di quelli che forse ha raccolto meno di quello che avrebbe meritato. La parentesi più importante della sua vita è stata indubbiamente quella bianconera, in cui ha vinto tanto dando sempre il suo contributo. Per commentare il momento di crisi dei bianconeri e il match di ieri, Juventus-Atalanta, il doppio ex Nicola Amoruso è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Finisce 2 a 2 uno dei big match della ventottesima giornata di campionato. Juventus e Atalanta non si fanno male anche se dal punto di vista del gioco la Dea prevale sui bianconeri. I nerazzurri volano insieme a Koopmeiners ma non chiudono la partita e alla fine la squadra di Allegri, aggrappandosi ai singoli, riesce a strappare il pari. La Vecchia Signora però continua a non stare bene e in campo si vede. Non ha mai entusiasmato sotto il profilo del gioco, ma ora i numeri sono impietosi e anche la classifica ne risente. Buona la reazione dei ragazzi di Gasperini invece, che in settimana avevano sprecato energie importanti in Europa League. Per commentare il momento di crisi dei bianconeri, ripartendo da Juventus-Atalanta, Nicola Amoruso, che nella sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ripartiamo da quanto si è visto in campo tra Juventus e Atalanta. Alla fine dei conti il 2 a 2 è il risultato più corretto?
"Bene o male direi di sì, credo sia stato il risultato più equo. È stata una partita giocata molto bene dall'Atalanta e nella prima parte anche dalla Juventus. Sicuramente però in partite del genere, che sono a tutti gli effetti degli scontri diretti, dai bianconeri ci si aspetta sempre qualcosa di più. La squadra di Allegri avrebbe dovuto vincere, nonostante la Dea sia un'ottima squadra e una compagine molto difficile da affrontare".
Effettivamente la Juventus è in crisi sia di risultati che di prestazioni. Come ti spieghi questo momento?
"A mio avviso non è una crisi di prestazioni o almeno lo è fino a un certo punto, perché questa è una squadra che guarda più che altro al risultato. Ha sempre fatto così e continuerà a ragionare in questo modo, con la differenza che ora però le vittorie non stanno arrivando e questo diventa un bel problema. I bianconeri sono una squadra molto concreta, e cercano sempre di sfruttare tutte le debolezze dell'avversario. Sanno attendere per poi colpire nel momento più opportuno, ma quando tutto questo non riesce diventa complicato. Questo perché non è una squadra che è in grado di costruire gioco, ma si difende per poi ripartire".
Dall'altra parte invece una buona Dea. La squadra di Gasperini punta al duplice obiettivo, il raggiungimento della Champions League e il percorso in Europa League?
"Direi proprio di sì perché l'Atalanta è ancora in ballo su più fronti e ci sono ancora svariate partite da qui alla fine della stagione. I nerazzurri sono lì, a 47 punti e se la dovranno vedere soprattutto con il Bologna e la Roma. Juventus e Milan godono di un distacco importante e si contenderanno il secondo posto. Per la Champions mi aspetto ancora una bella lotta perché può succedere di tutto. Vedremo come uscirà la squadra di Thiago Motta da questa sconfitta con l'Inter. E poi c'è da fare ancora attenzione anche al Napoli che effettivamente può rientrare. Ci sono ancora tanti punti in ballo e mancano svariate partite da qui alla fine".
A un certo punto si è pensato che la Juventus potesse davvero mettere i bastoni tra le ruote all'Inter per la corsa scudetto. Le cose però sono andate diversamente e oggi può salvare la stagione solo con l'eventuale Coppa Italia?
"L'Inter ha dimostrato di avere un passo incredibile rispetto a tutte le altre e sinceramente non me lo aspettavo. Credevo che quest'anno ci sarebbe stata più competizione. Invece i nerazzurri hanno fatto vedere a tutti di avere un altro passo e un'altra mentalità. È una squadra forte, ma dalla Juventus mi aspettavo qualcosa di più perché i punti di distacco a 11 giornate dalla fine sono davvero troppi. La rosa del bianconeri non è inferiore a nessuno".
Cosa o chi ti ha deluso di più?
"Credo ci sia un concorso di colpa per vari fattori. Gli infortuni sono stati sicuramente pesanti, ma capita a tutti di avere giocatori fuori e un club come la Juventus dovrebbe riuscire a tamponare, per quella che è la sua mentalità ma anche per la sua qualità. Sono venuti meno risultati importanti, in maniera troppo ravvicinata. Questa squadra è partita con una grande certezza difensiva, ma adesso stanno facendo fatica anche da questo punto di vista. Non vediamo più il Bremer dell'inizio stagione, ma una squadra titubante e troppi gol subiti. Sicuramente ha perso fiducia rispetto a quella che era la sua forza iniziale".
Il percorso di Allegri volge al termine secondo te?
"Non è semplice dirlo perché comunque in ballo c'è un contratto importante. La Juventus arriverà in Champions League e credo che l'obiettivo stagionale sia stato comunque raggiunto. La sua posizione all'interno del club è sempre molto forte. Ci si aspettava di più? La risposta ovviamente è sì, ma manca ancora troppo tempo da qui alla fine della stagione e ci sono ancora tanti punti in palio. Questo club è capace di tutto, ovviamente non di vincere il campionato ma dobbiamo attendere per capire come finirà".