Una batosta di quelle che si fanno sentire. Di quelle che non t'aspetti, almeno nella prestazione, così avvilente e così tragicamente comica in alcune fasi della gara. Il presidente Claudio Lotito proprio non riusciva a credere ai suoi occhi mentre era in tribuna col suo nuovo cappello appena riportato da Cortina. Era (ed è) furioso con la squadra, ma anche con Maurizio Sarri.
La sconfitta con l'Udinese, la quarta consecutiva tra campionato e Champions, proprio non riesce a mandarla giù. Alle undici, con la gara finita da almeno una mezzora o giù di lì, il patron laziale era ancora all'Olimpico, incredulo per aver visto una simile prestazione così deludente e così distante da quel Lazio-Bayern Monaco di appena un mese fa che fece strabuzzare gli occhi a tutti. Quella con l'Udinese era una squadra totalmente diversa, abulica, priva di mordente e carattere e, forse, completamente staccata e divisa dal proprio allenatore.
La sostituzione di Felipe Anderson all'intervallo per via della discussione con Martuscello durante la gara è stato il preludio ad una serata nefasta che si è conclusa ancora peggio. Non riesce a credere a quello che ha visto Claudio Lotito per questo ha indetto una riunione d'urgenza con i suoi collaboratori più stretti per decidere il da farsi. Inizialmente voleva portare la squadra in ritiro, e non è detto che lo faccia già oggi, ma era troppo nervoso.
Sa bene che, nonostante i ripetuti appelli interni, la squadra e l'allenatore sono quasi due corpi a sé, uno da una parte, uno dall'altra. E sa altrettanto bene che se non prende una decisione a breve, rischia che il campionato possa trasformarsi in un'agonia. Sta riflettendo, e tanto anche. E poco importa di quel comunicato (era proprio necessario?) diffuso quattro giorni fa, dove si rimarcava il fatto che la società "confermava la totale fiducia all'allenatore".
Il presidente della Lazio non è uno che esonera così facilmente a meno che non ci siano dei motivi validi, come fu per Petkovic, per Ballardini e per Pioli, ma è anche vero che Maurizio Sarri ha un contratto fino al 2025 a circa 4 milioni l'anno e se dovesse cacciarlo, per la Lazio sarebbero 8, più un "pezzetto" da adesso fino a giugno. Insomma, facendo dei conticini, al buon Lotito, questo giochino, gli costerebbe quasi 10 milioni.
E uno come il senatore Lotito ci pensa non una, nemmeno cento, ma forse anche trecento o cinquecento volte prima di mandarlo via. Il rischio però è quello di proseguire su questa strada e rimediare figuracce, e con il derby alle porte, con un De Rossi col vento in poppa, non è proprio il caso. Per non parlare della doppia semifinale di coppa Italia con la Juve. Notte di pensieri e di riflessioni, ma anche di una clamorosa tentazione che porterebbe al nome di Miro Klose. Occhio però perché nella mattinata, il senatore potrebbe svegliarsi e resettare tutto, riprovando, di nuovo e ancora una volta, con lo spartito attuale. Della serie, continuiamo così, facciamoci del male.