Un vento di crisi Lazio importante, trasformatosi in una tempesta dal sapore di rivoluzione estiva. Non potrebbe essere altrimenti viste le avvisaglie ricevuta ancor prima delle dimissioni di Maurizio Sarri come tecnico dei biancocelesti. Il suo addio ha rafforzato ancora di più un concetto che si è fatto sempre più strada col passare dei mesi, ma che alla fine è diventata una convinzione: questa squadra è arrivata a fine ciclo.
Quella del secondo anno sarriano è già un lontanissimo ricordo. Anzi, la sensazione è che tutto il gruppo sia regredito a quel primo anno dove l'obiettivo era quello di assimilare quanto prima i concetti del Comandante. Via tutto, come se una spugna invisibile avesse cancellato dalla mente dei giocatori tutto quello che avevano assimilato.
Ora l'addio di Sarri ha accelerato le cose, a prescindere da chi siederà su quella panchina adesso l'obiettivo è quello di finire il campionato dignitosamente, magari portando a casa anche la Coppa Italia, per poi ristrutturare la squadra. E tra conferme, addii praticamente certi e situazioni in bilico, è certo che Fabiani avrà molto da lavorare.
C'eravamo tanto amati, ma ora il concetto è pronto a prendere immediatamente i contorni del passato remoto. Già con Sarri in panchina si parlava di un mercato estivo dove la squadra avrebbe dovuto subire degli accorgimenti specifici tra uscite ed entrate. Le dimissioni del Comandante non hanno fatto altro che cementificare di più il concetto.
Non si sa chi potrà essere il tecnico della Lazio della prossima stagione, ma una cosa è certa: la squadra subirà un cambiamento sensibile negli interpreti. E quando si pensa a questo, la testa va subito a Ciro Immobile. Il capitano da più di 200 gol in biancoceleste, simbolo di una tifoseria intera, è pronto a salutare. A fine stagione farà le sue valutazioni, la pista araba non è mai tramontata, Ciro deciderà se concludere la carriera circondato dai petrodollari oppure rimanendo nella Capitale, anche se la stagione fatta di alti e bassi, condita di critiche, stanno portando il bomber a puntare sulla prima opzione, nonostante l'addio di Sarri. Tradotto, bisogna cominciare a pensare ad una Lazio senza di lui.
Anche Luis Alberto è un altro nome che potrebbe abbracciare il campionato arabo. Nonostante il rinnovo, nonostante l'amore dichiarato alla Lazio. L'offerta giusta potrebbe far vacillare anche il Mago, ma anche qui la situazione deve essere monitorata, dato che l'addio di Sarri può cambiare le carte in tavola anche da questo punto di vista, ma l'Arabia non è follia per il 10 biancoceleste, che farà la sue riflessioni.
Altro partente Felipe Anderson. Il rinnovo è un miraggio, Lotito ha provato a convincerlo in tutti i modi: niente da fare. Il brasiliano non è intenzionato a rimanere, non senza le sue condizioni, ovvero quei 4 milioni a cui il presidente ha detto no. Zero firma, con la Juventus che continua a stagliarsi all'orizzonte.
Capitolo Zaccagni. La questione è sempre la stessa, quel rinnovo del contratto che non arriva. Il giocatore è in scadenza, in caso di mancato accordo l'anno prossimo potrà decidere di accasarsi da altre parti a parametro zero, un'eventualità che la Lazio vorrebbe scartare. Se le parti non dovessero trovare un punto d'incontro, ecco dunque che la cessione estiva potrebbe materializzarsi, con il club pronto a monetizzare da una sua eventuale cessione, anche se l'entourage del giocatore e la società sono al lavoro per cercare di arrivare alla fumata bianca.
Un altro nome che può lasciare Formello è Matias Vecino. Nonostante l'esperienza in cascina, la carta d'identità parla per lui, e se l'obiettivo è quello di svecchiamento della rosa, ecco che l'uruguaiano con ogni probabilità non sarà quel nome che farà parte della rosa anche l'anno prossimo, nonostante il contratto in scadenza nel 2025, ma di rinnovo non si è mai parlato.
Stesso principio anche con Pedro. Con lo spagnolo la discussione relativa la sua permanenza si era già affrontata precedentemente, nonostante il rinnovo automatico al 2025 dopo le 25 presenze della stagione scorsa. Ma anche lì lo spagnolo aveva riflettuto prima di decidere di rimanere a Roma. Adesso, complice l'addio di Sarri, le carte in tavola possono cambiare, con il giocatore pronto a salutare.
Chi potrebbe salutare è anche Adam Marusic. Il montenegrino non sta vivendo una delle migliori stagioni, oltre a questo anche lui è nel gruppone dei partenti causa carta d'identità ma sopratutto per un contratto che ad oggi la società non sembra intenzionata a rinnovare (scadenza 2025): anche per lui c'è l'Arabia. Addio per Hysaj, in scadenza 2025: non prolungherà il suo accordo. Il reso della rosa invece dovrebbe essere confermato. Si, si prospetta un estate di fuoco per la Lazio. E non è una questione climatica.