Campione d'Italia con la maglia dell'Inter, campione del mondo con quella della Nazionale italiana, ma soprattutto una bandiera vera, di quelle che ormai non esistono più, per i tifosi nerazzurri. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Alessandro Spillo Altobelli. Considerato uno degli attaccanti italiani più forti degli ultimi cinquant'anni, ha legato in maniera indissolubile la sua carriera a quella del club milanese e ha disputato 466 partite, segnando 209 gol. Oggi opinionista e commentatore sportivo, per analizzare l'eliminazione dell'Inter dalla Champions, Altobelli è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Tre squadre su tre eliminate agli ottavi di finale di Champions League. Quello che si portano a casa le squadre italiane è un bottino davvero scarno e la delusione più grande resta senza alcun dubbio l'Inter. La squadra di Simone Inzaghi era l'unica a partire con i favori del pronostico, nonostante un avversario ostico e ben strutturato come l'Atletico Madrid. Il percorso e la finale fatta la scorsa stagione dai nerazzurri gli aveva dato fiducia ed esperienza europea e il vantaggio ottenuto in casa doveva esserre sfruttato meglio. Invece in Spagna la squadra che sta dominando la Serie A è sembrata quasi impaurita e poco lucida e alla fine, ai calci di rigore, si è dovuta arrendere ai Colchoneros. Ora l'obiettivo resta uno soltanto: lo scudetto. Per commentare l'eliminazione dell'Inter in Champions, Altobelli, che dei nerazzurri è stato una bandiera, è intervenuto a Tag24.
L'Inter viene eliminata dalla Champions League. C'è più delusione o rabbia? Quale sentimento prevale?
"C'è sicuramente un po' di rabbia perché l'Inter ha fatto una buona partita ed era anche riuscita a trovare il gol in Spagna. La gara di Milano l'aveva chiusa 1-0 e non ha saputo sfruttare al massimo quel vantaggio. Penso che si siano affrontate due squadre che giocano un buon calcio, ma se c'è una delle due che può recriminare è sicuramente quella di Inzaghi. Nei due scontri i anerazzurri meritavano di passare il turno, ma nel calcio non sempre vince chi fa di più".
È un'Inter che affronta il campionato di serie A con grande sicurezza, ma non ha fatto lo stesso in Champions. Cosa è successo?
"A parte le prime tre in classifica, in campionato ci sono tutte squadre abbordabili e battibili. In Champions invece il livello è completamente diverso, ci sono squadre come Barcellona, Bayern Monaco piuttosto che Real Madrid o Manchester City. È assolutamente un'altra categoria e il tasso di difficoltà non è paragonabile. Nonostante questo nelle due dfide con la squadra di Simeone a me l'Inter è piaciuta e resto convinto che abbia fatto in ogni caso due buone prestazioni. Purtroppo i nerazzurri hanno avuto tante occasioni ma hanno segnato poco e questa è la cosa cruciale. Se vogliamo questa è la nota negativa che non gli ha consentito di passare il turno".
Considerando i tanti punti di vantaggio che l'Inter ha sulle avversarie per lo scudetto, si sarebbe potuta concentrare al massimo sulla Champions, puntando ad arrivare fino in fondo. È questo il rammarico principale?
"Assolutamente sì. Con tutto il vantaggio che ha in campionato avrebbe potuto benissimo fare un turnover importante prima di ogni sfida europea e in piccola parte lo ha addirittura fatto. Adesso però è inutile piangere sul latte versato, la Champions League non c'è più e bisogna prenderne atto. Questo club dovrà analizzare quali sono stati gli errori commessi e ripartire immediatamente, pensando solo a chiudere al meglio in Serie A. Ora dovranno dare anima e corpo per concludere alla grande il campionato e conquistare lo scudetto".
A proposito di chi deve archiviare immediatamente la delusione e ripartire per il campionato, il calcio di rigore sbagliato da Lautaro Martinez può condizionare il suo finale di stagione?
"Ho visto quel rigore e lì per lì non ci volevo credere. Lo ha tirato male, evidentemente sentiva troppo la pressione e non è riuscito a gestirla al meglio. Lautaro ha tante qualità, ma sicuramente non è uno freddo che può incaricarsi di tirare un calcio di rigore così pesante. Resta il fatto che si tratta di uno degli attaccanti più forti d'Europa in questo momento, ma ieri ha sbagliato anche diversi gol nel corso della partita e lui solitamente non li sbaglia. Per lui è stata davvero una brutta serata. A questo però ci aggiungo che anche Thuram non ha fatto benissimo e anche lui ha sbagliato troppo sotto porta. Contro squadre di questo valore quando commetti troppo errori, alla fine li paghi".
Questa eliminazione dalla Champions League, a prescindere da come finirà la stagione e dalla seconda stella per il ventesimo scudetto, può essere decisiva anche per il futuro di Simone Inzaghi?
"Penso che Inzaghi debba sentirsi in una botte di ferro. Con l'Atletico nelle due partite ribadisco che i nerazzurri meritavano qualcosa di più e alla fine sono usciti per i calci di rigore. È vero che sono stati commessi tanti errori nei 90 minuti, ma il mister dà i suoi dettami tattici, non scende mica in campo. Chi ha sbagliato ieri sono stati i calciatori. Questa squadra in campionato gode di 16 punti di vantaggio sul Milan, che in questo momento è al seconda posto in classifica. Proprio per questi motivi Inzaghi deve stare tranquillo perché sta facendo molto bene".