Il posticipo della 29° gironata di campionato tra Inter e Napoli finisce 1 a 1, senza grande spettacolo ma soprattutto con aspre polemiche. A far discutere è l'atteggiamento di Francesco Acerbi, che avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus nel corso della gara. Un comportamento su cui sia l'Inter, che la FIGC, vorrà fare chiarezza. Per commentare Inter-Napoli e il caso Acerbi, Santacroce, che in azzurro ha vissuto tre stagioni, dal 2008 al 2011, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
I campiondi d'Italia in carica contro quelli che sono pronti a farsi cucire il tricolore sul petto. Considerato il valore in campo, forse da Inter-Napoli ci si aspettava qualcosa di più. Entrambe le squadre dovevano dimostrare di aver aarchiviato la delusione arrivata con l'eliminazione in Champions e riprendere il cammino in campionato, per due obiettivi completamente diversi. Per i nerazzurri in palio punti importanti per lo scudetto, ma il match di ieri di San Siro era determinante soprattutto per gli azzurri che ancora sperano di poter tornare nell'Europa che conta. Alla fine l'1 a 1 serve a poco ai ragazzi di Calzona, che comunque hanno dimostrato di essere ancora vivi. Per commentare Inter-Napoli e anche l'atteggiamento di Acerbi nei confronti di Juan Jesus, Santacroce, che ha giocato con i partenopei, è intervenuto a Tag24.
Il Napoli conquista il pareggio San Siro contro l'Inter capolista, ma ma è un punto che serve a smuovere la classifica ?
"Purtroppo sposta sicuramente poco, il Napoli ha bisogno di fare tre punti e di ingranare una serie di vittorie consecutive per poter centrare un obiettivo che comunque al momento resta molto difficile, com'è la qualificazione in Champions League".
Al Napoli restano svariati scontri diretti: Roma, Bologna, Atalanta e Fiorentina. Per arrivare in Champions deve vincerle tutte?
"Dovrebbe cercare di vincerle tutte, per quello l'ho definito un obiettivo molto complicato da raggiungere. Anche perché non vedo ancora una squadra che ha trovato il giusto equilibrio, nonostante siano stati fatti tanti passi avanti con il nuovo allenatore".
In che senso manca di equilibrio?
"E' un Napoli che a tratti gioca bene e fa vedere delle cose interessanti, ma che in ogni partita lascia sempre troppo spazio agli avversari. Purtroppo a livello difensivo concede troppe occasioni, spesso in maniera davvero semplice e questo li manda in difficoltà. Questo è il punto su cui Calzona si deve concentrare di più e deve continuare a lavorare".
Osimen continua a non essere in forma, adesso anche dal punto di vista fisico. È ancora possibile recuperarlo?
"Penso di sì, ma non dipende solo da lui, piuttosto da come gira tutta la squadra. Quest'anno hanno giocato tutti sotto il livello della scorsa stagione e di conseguenza anche Osimhen ha incontrato tante difficoltà. Poi c'è stata la Coppa d'Africa, qualche infortunio e difficilmente nelle partite in cui ha giocato è riuscito ad essere decisivo e trovare gol determinanti".
Dall'arrivo di Calzona un cambiamento c'è stato, ma pensi possa essere un'ipotesi anche per il futuro?
"Calzona mi sta piacendo, ma probabilmente anche perché era l'allenatore più adatto rispetto al gioco del Napoli degli ultimi dieci anni. Con lui si stanno esprimendo tutti molto meglio rispetto al passato e la squadra ha ricominciato a girare molto meglio, soprattutto se facciamo il paragone con l'inizio dell'anno. Personalmente mi piace come allenatore, ma dovremmo vedere se riuscirà a trovare una quadra soprattutto con la fase difensiva. E poi vedremo se il presidente vorrà trovare un nome più altisonante per il futuro".
Che idea ti sei fatto rispetto a quello che è avvenuto tra Acerbi e Juan Jesus?
"Sinceramente non mi aspetto mai un atteggiamento del genere e delle frasi simili da parte di un uomo. Posso pensare che possa avere un atteggiamento simile un ragazzino inesperto, ma non un uomo che ha figli e che ha passato quello che ha Acerbi ha passato nella vita. Mi aspettavo un po' più di intelligenza da parte sua e credo che sia anche giusto, da parte della Nazionale italiana, in questo momento aspettare e allontanarlo per capire cosa è successo davvero".