"Non crediamo che riusciremo a trovare nessuno dei dispersi ancora in vita". Non ci sono speranze per i sei operai, finiti nelle 'pericolose' acque del fiume Patapsco nell'incidente che ha coinvolto il Francis Scott Key Bridge a Baltimora, crollato ieri 26 marzo dopo essere stato colpito dalla nave portacontainer Dali. Lo ha riferito il capo della Guardia costiera della città, l'ammiraglio Shannon Gilreath.
Le acque "sono troppo pericolose per i sommozzatori", ha poi spiegato Gilreath. Considerando la temperatura dell'acqua- di circa 9 gradi al momento dell'incidente- e il tempo trascorso dal crollo del ponte, i sei operai dispersi sono ormai considerati morti.
Intanto, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, gli inquirenti verificheranno anche il carburante di cui è stata rifornita la nave prima della partenza.
L'ipotesi è che la perdita di potenza dell'imbarcazione possa essere stata causata da gasolio sporco.
Il cargo battente bandiera di Singapore, lungo 300 metri diretto a Colombo, aveva superato due ispezioni nel 2023. Lo ha riferito l'autorità portuale di Singapore, evidenziando che le certificazioni attestanti l'integrità strutturale e delle attrezzature della Dali risultavano valide al momento dello scontro.
La nave sarebbe andata in 'blackout' prima dell'impatto con il ponte, ha spiegato l'Associazione dei comandanti Usa, e che il pilota ha fatto tutto il possibile per evitare l'incidente. Una tragedia che ha causato la morte di una persona, ma con un bilancio che, come comunicato dalle autorità, è purtroppo destinato a salire.
??? Death toll in Baltimore bridge "accident" remains at 6. There were totally 8 workers plunged off the 185-foot bridge into the frigid water.
— Terror Alarm (@Terror_Alarm) March 27, 2024
2 of the eight were rescued. The 6 others were not found and are presumed dead. pic.twitter.com/nJkI7ThhWS