Dopo i massivi licenziamenti di PlayStation e Microsoft nel settore gaming, la società videoludica Konami gioca al rialzo e aumenta lo stipendio a tutti i suoi dipendenti. Una mossa diametricalmente opposta alle due aziende competitor, che non hanno ancora giustificato le motivazioni legate a questo importante taglio del personale.
La notizia è stata pubblicata in comunicato stampa da Konami. La software house ha preso una decisione concreta: stabilizzare il reddito dei propri dipendenti e creare un ambiente di lavoro soddisfacente e senza tossicità. Gli stipenti per i nuovi arrivti sono di 300.000 JPY pari a 1800 euro, un netto aumento rispetto ai precedenti 295.000.
Il compenso di Konami Group è composto da base-salari, bonus e incentivi (premi monetari e distribuzioni basati sul contributo).
L'azienda promette un aumento ulteriore nei prossimi cinque o dieci anni, impegnandosi a raggiungere una crescita sostenibile garantendo diverse risorse umane e massimizzando le capacità dei loro lavoratori.
Era il 2022 quando durante la "Silent Hill Transmission" diversi dirigenti Konami hanno annunciato l'arrivo di nuovi videogiochi e film dedicati al franchise Silent Hill, ormai fermo al 2012 con l'ottavo intitolato Downpour.
Tra le promesse del dipartimento: nuove assunzioni e collaborazioni con studi videoludici ad appalto esterno come Bloober Team per il tanto atteso remake di SH2.
Alcuni titoli sono stati già pubblicati, tra questi Silent Hill - The Short Message, considerato da pubblico e critica uno dei migliori capitoli della saga, in cui sono stati mescolati i tradizionali elementi del genere survival horror (di cui è capostipite insieme a Resident Evil) alla lotta per la salute mentale e la serie interattiva "Ascension" che non ha riscosso il successo sperato dalla Bad Robot di J.J. Abrams.
Scelta diametricalmente opposta Microsoft che ha effettuato una grande mole di licenziamenti. Ad annunciarlo è stato Phil Spencer, amministratore delegato della sezione Gaming e di Xbox. Da 22.000 lavoratori, si è arrivati a soli 1900 dipendenti.
Un cambio di rotta avvenuto in seguito all’acquisizione di Activision Blizzard costata a Microsoft la bellezza di 69 milioni di dollari.
PlayStation ha effettuato invece 900 tagli al personale, circa l'8% degli impiegati volti ad un "salto nel futuro dell'azienda" e per creare una nuova industria videoludica.