Nato a Seul nel 1960, Yoon Suk-yeol è presidente della Corea del Sud dal 2022 ed ha visto nel giro di poco la propria popolarità crollare a causa della crisi sociale ed economica che il Paese vive nel post-Covid. Di fede cattolica, fa parte del partito conservatore 'Power People Party'.
Nel 1979 Suk-yeol si è diplomato alla Chungam High School di Seul e nel 1983 si è laureato in giurisprudenza per diventare qualche anno dopo avvocato. Dal 1994 al 2001 ha lavorato presso gli uffici dei procuratori distrettuali nelle principali città sudcoreane arrivando a rivestire la carica di procuratore capo di Nonsan nel 2008 e lavorando negli anni successivi presso la Procura Suprema.
Negli anni successivi svolse indagini su truffe all'interno dell'intelligence e su casi di corruzione, tra tutti quello che riguardò l'allora presidente Park Geun-hye. Dal 2019 al 2021 riveste il ruolo di Procuratore Generale della Corea del Sud.
Il 5 novembre 2021 viene nominato come candidato del partito Partito del Potere Popolare per le elezioni dell'anno successivo. Nonostante la grande popolarità riesce a battere per pochi voti l’avversario del Partito Democratico Lee Jae-myung che svolge tuttora il ruolo di leader dell'opposizione.
Molto critico sull'ipotesi di un miglioramento dei rapporti con la vicina Corea del Nord, Suk-yeol è stato spesso definito dai media come 'il Donald Trump sudcoreano'. Un accostamento dovuto all'approccio estremamente conservatore su temi come la discriminazione di genere e all'utilizzo di un linguaggio che ricorda il tycoon statunitense.
Nell'agosto 2022, a pochi mesi dalla sua elezione, il suo indice di popolarità è crollato al 19%. Di recente in Corea del Sud ci sono state le elezioni legislative dove l'opposizione ha ricevuto molti consensi.