Le filiali di Ariston e Bosch che operano in Russia sono state trasferite temporeneamente sotto il controllo di Gazprom Domestic Systems, della società del gruppo statale Gazprom. Il 26 aprile 2024, il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato il decreto al riguardo. Il trasferimento di controllo è avvenuto nell'ambito dell'interventismo del Cremlino.
Vladimir Putin ha firmato un decreto presidenziale che ha trasferito temporeneamente il 100% delle quote di capitale sociale di Ariston Thermo Group e Bosch a Gazprom. Il gruppo Ariston possiede uno stabilimento produttivo fuori San Pietroburgo e un ufficio responsabile dell'area commerciale a Mosca.
Il decreto è stato emesso in base ad una normativa introdotta in Russia nel 2023. Questa regola consente a Mosca di confiscare i beni delle aziende provenienti da paesi considerati "ostili".
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha reagito al provvedimento di Mosca convocando l'ambasciatore russo in Italia per chiedere chiarimenti sulla questione. La Farnesina ha ricevuto l'ambasciatore Alexey Paramonov. Secondo una nota della rappresentanza diplomatica:
Il governo ha chiesto alla Russia di riconsiderare il provvedimento le cui motivazioni "non trovano fondamento nel diritto... considerando che esso è stato adottato nei confronti di un’impresa che ha uno storico radicamento nel Paese e che non ha alcuna connessione con l’attuale situazione di crisi internazionale".
Durante il fine settimana, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha contattato telefonicanicamente il presidente di Ariston, Paolo Merloni, per esprimere la vicinanza del governo pronto a tutelare l'azienda in ogni sede.
L'Unione Europea ha emesso un comunicato in cui condanna il provvedimento che ha colpito anche Bosch (azienda tedesca) e ha sottolineato che questo rappresenta un'ulteriore prova del mancato rispetto da parte della Russia del diritto internazionale.
L'interventismo di Mosca si è intensificato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022. Nel luglio dell'anno scorso, Mosca aveva deciso che le filiali russe di Danone e Carlsberg sarebbero passate sotto il controllo della Russia.