Riciclo chimico della plastica, accordo siglato tra la Res, Recupero Etico Sostenibile e il colosso olandese BlueAlp. Una firma per certi versi storica e molto importante a livello industriale anche perché si tratta del primo caso in Italia, con il mondo del waste, ovvero quella che più comunemente è conosciuto come la valorizzazione dei rifiuti, che incontra il mondo della chimica per trasformare gli scarti della lavorazione della plastica in materia vergine secondaria, che attraverso processi di lavorazione, darà vita e il via libera a dei nuovi prodotti plastici ed ecosostenibili. Un vero esempio di completa economia circolare.
La Res è una società che opera da oltre 30 anni nel settore della Circular Economy e della sostenibilità ambientale, quotata sul mercato EGM, ha così annunciato un contratto con il provider olandese BlueAlp, fondata nel 2015. Una vera primizia in materia di ambiente e di economia sostenibile.
Con oltre 10 anni di presenza sul mercato e una tecnologia brevettata per il riciclo chimico della plastica in grado di trasformare i rifiuti plastici poliolefinici, non riciclabili meccanicamente, in olio pirolitico di alta qualità da re-inserire nel ciclo produttivo di nuovi polimeri, BlueAlp ha dimostrato una solidità e una maturità tecnologica di primissimo livello nel campo con la costruzione e messa in esercizio di un impianto su scala industriale in Belgio, a Ostenda, per Renasci, tra i pionieri della circular economy nel paese.
L’impianto in questione ha all’attivo migliaia di ore di funzionamento e la produzione di migliaia di tonnellate di olio pirolitico omologato da primari operatori del settore chimico. BlueAlp ha un processo continuo, opera a basse temperature e offre la tecnologia economicamente più interessante e sostenibile del mercato. Fanno parte dell'attuale assetto proprietario i principali operatori petrolchimici internazionali del settore fuelCoil, come Gruppo Shell e Borealis.
Il progetto prevede la realizzazione di un innovativo impianto industriale per il riciclo di rifiuti plastici misti, come le frazioni di film poliolefinici, attraverso la pirolisi, ossia il processo di decomposizione termochimico degli scarti plastici. In questo modo si dà nuova vita agli scarti di processo che sarebbero stati utilizzati come combustibile per termovalorizzatori/ cementifici o sarebbero finiti in discarica.
Il nuovo impianto produttivo impiegherà circa 20 lavoratori e sarà in grado di gestire fino a 20 mila tonnellate all’anno di materiale in ingresso, con una capacità produttiva prevista di 15 mila tonnellate all’anno di materiale in uscita, con una resa di gran lunga maggiore rispetto al progetto originario presentato agli investitori in sede di IPO.
L’investimento rappresenta il terzo pilastro del progetto industriale della Società annunciato in quotazione e posiziona RES tra le aziende più innovative nel panorama italiano del sistema integrato dei rifiuti, presidiando i settori della raccolta (indirettamente), smaltimento, recupero, riciclo meccanico, lavaggio, granulazione e ora anche riciclo chimico.