Continuano i disordini in Nuova Caledonia. La Francia ha dichiarato lo stato d'emergenza per calmare la situazione e ha schierato forze aggiuntive. Lo Stato centrale è passato all'offensiva con una nuova operazione per riprendere il controllo del territorio.
La Francia ha avviato un'operazione per riprendere il controllo in Nuova Caledonia. L'annuncio è arrivato dal ministro dell'Interno, Gerald Darmanin, nella tarda serata di sabato, 18 maggio. Darmanin ha affermato, in un post su X, che è in corso un'importante operazione per "prendere il pieno controllo della strada principale che collega Noumea all'aeroporto".
Une grande opération de plus de 600 gendarmes, dont une centaine du GIGN, est lancée en ce moment même en Nouvelle-Caledonie visant à reprendre totalement la maîtrise de la route principale de 60 km entre Nouméa et l’aéroport. Courage et fermeté à nos gendarmes pour rétablir…
— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) May 18, 2024
Sono scoppiate le proteste lunedì 13 maggio, dopo che l'Assemblea Nazionale ha adottato una nuova legge elettorale che prevede il diritto al voto ai francesi che risiedono da almeno 10 anni in Nuova Caledonia. La legge aumenta le preoccupazioni su un eventuale emarginazione degli indigeni Kanak. I voli da e per il territorio sono stati sospesi da martedì. Il governo della Nuova Caledonia ha annunciato che 3.200 persone sono rimaste bloccate nel territorio a causa della mancanza di voli. Secondo quanto riporta il quotidiano francese, Le Monde, nelle ultime ore le forze dell'ordine hanno ripreso il controllo della strada tra la capitale Noumea e l'aeroporto di La Tontouta.
È in vigore lo stato di emergenza che prevede il coprifuoco dalle 18 alle 6, il divieto di assembramenti, il trasporto di armi, la vendita di alcolici. È previsto anche il divieto di TikTok. Dall'inizio delle proteste sono morte 6 persone e ne sono state arrestate 230. Nella provincia meridionale della Nuova Caledonia, che conta quasi i due terzi della popolazione, le scuole rimarranno chiuse anche la prossima settimana.
Mentre continuano gli scontri, viaggiare, acquistare beni di prima necessità e richiedere assistenza sanitaria diventa ogni giorno più difficile per la popolazione.
I media riportano che durante la messa di Pentecoste nella cattedrale di Noumea, l'arcivescovo monsignor Calvet ha invitato i neocaledoniani a "dire no alla violenza". L'arcivescovo ha incoraggiato i fedeli a chiedere ai funzionari eletti di impegnarsi per ottenere risultati concreti per un futuro caratterizzato da pace, armonia, fraternità e solidarietà: