31 May, 2024 - 11:18

Parigi 2024, Israele torna a gareggiare nel ciclismo dopo 64 anni di assenza

Parigi 2024, Israele torna a gareggiare nel ciclismo dopo 64 anni di assenza

Il 3 agosto 2024, Itamar Einhorn metterà fine a una lunga assenza per il ciclismo su strada per Israele, partecipando a Parigi 2024. La sua selezione da parte della Federazione ciclistica israeliana non ha sorpreso nessuno, vista la sua impressionante carriera. Einhorn, originario di Modi'in, è il primo ciclista israeliano a vincere gare professionali internazionali di alto livello, avendo già ottenuto quattro vittorie quest'anno nel Tour du Rwanda e nel Tour de Taiwan.

Ciclismo, Israele a Parigi 2024 dopo 64 anni di assenza

Nonostante si aspettasse la chiamata, Einhorn ha mostrato grande entusiasmo quando la nomina è diventata ufficiale, consapevole dell'importanza di rappresentare il suo Paese in un evento così prestigioso. Raggiungere le Olimpiadi è sempre stato un suo sogno e poter competere dopo un'assenza di 64 anni rende l'occasione ancora più significativa per lui. Tuttavia, per Einhorn, l'importanza di rappresentare Israele va oltre il semplice risultato atletico; vede la sua partecipazione come un messaggio di pace da parte della nazione.

Israele a Parigi 2024, un progetto a lungo termine

I precedenti ciclisti israeliani a competere su strada alle Olimpiadi furono Henry Ohayon e Yitzhak (Jacques) Ben David, che gareggiarono a Roma nel 1960. Ohayon, che ha pedalato fino all'età di 80 anni, è sempre stato un sostenitore dei giovani ciclisti israeliani e sperava di vedere un altro atleta del suo paese competere alle Olimpiadi. Purtroppo, è morto l'anno scorso all'età di 89 anni. Einhorn ha incontrato Ohayon solo una volta, ma è orgoglioso di seguire le sue orme e di essere il primo ciclista a tornare alle Olimpiadi dopo così tanto tempo. Parigi 2024 vedrà quindi il ritorno di Israele nel ciclismo: ed è un'enorme soddisfazione anche per la formazione Israel-Premier Tech, che da molti anni lavora per conquistare questo risultato.

La lunga assenza di ciclisti israeliani dalle Olimpiadi è stata interrotta grazie al progetto della squadra Israel – Premier Tech, avviato dieci anni fa. Questo programma ha fornito ai giovani ciclisti israeliani l'opportunità di competere ad alto livello e di svilupparsi, contribuendo a far emergere talenti come Einhorn. Il successo del progetto è evidente, con sempre più ciclisti israeliani che raggiungono livelli di eccellenza internazionale e ora anche le Olimpiadi.

La soddisfazione della Israel-Premier Tech

La gara olimpica di Parigi prevede un percorso collinare impegnativo di 270 chilometri, con un gruppo di soli 85 piloti. Einhorn è fiducioso che la difficoltà nel controllare la gara possa giocare a suo favore, aumentando le sue possibilità di ottenere un buon risultato. Oltre a Einhorn, altri tre ciclisti israeliani parteciperanno alle Olimpiadi di Parigi in diverse categorie: Rotem Gafinovitz nella gara su strada, Mikhail Lakovlev nel ciclismo su pista e Tomer Zaltsman nel mountain bike. Sylvan Adams, il proprietario della squadra Israel – Premier Tech, sarà presente a Parigi per supportare Einhorn e gli altri atleti israeliani.

Adams ha espresso entusiasmo per la selezione di Einhorn, considerando questo risultato come una conferma del successo dell'ecosistema Israel – Premier Tech. Questo progetto ha permesso a ciclisti israeliani di competere ai più alti livelli dello sport e di guadagnare punti di qualificazione per le Olimpiadi. Einhorn, l'unico israeliano a vincere gare internazionali su strada a questo livello, ha dimostrato di meritare pienamente la sua selezione. Le sue quattro vittorie quest'anno sono un chiaro segno del suo talento e del suo potenziale per ulteriori successi. Adams sarà a Parigi per sostenere gli atleti olimpici israeliani, in particolare Einhorn, durante la sua competizione. Il supporto di Adams e il successo di Einhorn sono testimoni della crescita e dello sviluppo del ciclismo israeliano a livello internazionale. La partecipazione di Einhorn alle Olimpiadi rappresenta non solo un traguardo personale ma anche un importante passo avanti per tutto il movimento ciclistico israeliano.

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Carlo Gugliotta
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