L'ombra della banda della Magliana si allunga ancora sulla vicende criminali di Roma. A riportarla al centro delle cronache ci ha pensato oggi, 4 giugno 2024, l'arresto di Marcello Colafigli, in manette per vari reati tra cui il traffico di droga, insieme ad altre 27 persone. 'Marcellone' era stato tra i fondatori dello storica associazione criminale che imperversò nella Capitale tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta.
A 70 anni era ancora capace di guidare un'organizzazione criminale con ramificazioni nazionali e internazionali. Questa la vita da 'pensionato' di Marcello Colafigli, detto 'Marcellone', uno dei fondatori del sodalizio criminale noto come 'Banda della Magliana', arrestato oggi dopo un blitz all'alba delle forze dell'ordine.
Con lui sono finiti in manette anche altre 27 persone, complici di un gruppo criminale che operava da Roma, proprio in zona Magliana e nel litorale, fino a Napoli, Foggia e Viterbo. Nei confronti di 11 di loro è stato emesso l'ordine di custodia cautelare in carcere mentre gli altri 16 finiranno ai domiciliari.
Sugli arrestati pendono diverse accuse:
Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo di Roma dei Carabinieri e dalla Dda di Roma erano partite nel giugno 2020 e hanno messo in luce le operazioni di un gruppo criminale che gestiva un vasto traffico di sostanze stupefacenti.
Colafigli riusciva a mantenere il controllo dell'associazione malavitosa pur essendo in un regime di semi-libertà, mantenendo rapporti con clan locali di 'ndrangheta e camorra e con la mafia di Foggia, oltre a un gruppo criminale di albanesi legati al narcotraffico sudamericano, dal quale riceveva ingenti quantitativi di droga da spacciare sul territorio nazionale.
Colafigli è stato individuato come uno dei fondatori della banda della Magliana, associazione malavitosa al centro delle vicende criminali degli anni '70 e di alcuni dei misteri non ancora irrisolti della storia italiana come, ad esempio, la morte di Emanuela Orlandi.
Su di lui pendono vari ergastoli e una condanna per il sequestro e l’omicidio del Duca Massimo Grazioli Lante della Rovere, ritenuta la prima azione criminale condotta dalla banda.