Sugli incentivi del fotovoltaico rientrante nel cosiddetto "Parco Agrisolare" del 2024 le risorse stanziate dal ministero dell'Agricoltura sono arrivate a 2,35 miliardi di euro. Possono presentare domande quattro tipologie di imprese, per lo più operanti nel settore agricolo. Gli aiuti sono destinati ad aumentare la capacità di realizzazione degli impianti fotovoltaici in modo da produrre energia che soddisfi il proprio autoconsumo o l'autoconsumo condiviso, nel caso in cui la richiesta dei fondi provenga da imprese agricole che operano in forma aggregata.
Peraltro, proprio il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (Masaf), Francesco Lollobrigida, nei giorni scorsi ha ribadito che sul Parco Agrisolare si sta registrando il record di produzione di energia senza l'utilizzo del terreno agricolo.
Più risorse per le domande da parte delle imprese degli incentivi del fotovoltaico rientranti nel cosiddetto "Parco Agrisolare". La riprogrammazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), infatti, ha consentito di aumentare di 850 milioni di euro gli investimenti a favore del fotovoltaico in agricoltura.
La misura abbraccia gli obiettivi contenuti nella Missione 2, Componente 1, Investimento 2.2. del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In virtù di questo aumento, la dotazione totale per questa misura sale a 2,35 miliardi di euro, dei quali 1,91 miliardi di euro di risorse avanzanti, come spiegato dal ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste nel decreto numero 176845 del 2024.
Per effetto di questa riprogrammazione, le imprese avranno a disposizione maggiori risorse per presentare le domande di incentivi per gli impianti fotovoltaici, secondo quattro modalità di intervento. La prima riguarda le imprese del settore della produzione agricola primaria per la realizzazione degli impianti fotovoltaici. Per queste aziende è disponibile un importo pari a 1,33 miliardi di euro sulla dotazione complessiva di 1,91 miliardi di euro.
Gli impianti realizzati devono soddisfare il proprio autoconsumo o l'autoconsumo condiviso, ovvero quello di imprese agricole che operino in forma aggregata. Si può acconsentire anche alla vendita dell'energia elettrica purché vengano rispettati i parametri dell'autoconsumo. Per questa finalità, le imprese possono presentare domanda di incentivi fino all'80% delle spese sostenute per investimenti in beni materiali e immateriali.
La seconda linea di intervento interessa le imprese che operano nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli. In tutto, le risorse stanziate sono pari a 300 milioni di euro (metà per il 2023 e l'altra metà per quest'anno), con contributi a fondo perduto fino all'80%.
Il terzo intervento - per risorse pari a 59,3 milioni di euro - riguarda le aziende che trasformano prodotti agricoli in prodotti non agricoli. In tal caso, la copertura dei contributi arriva al 30% delle spese ritenute ammissibili. Infine, 225 milioni di euro spettano alle imprese del settore primario che non rispettano il vincolo dell'auto-consumo. Anche in questo caso, il contributo concesso arriva al 30% delle spese ammissibili.
Nei giorni scorsi, il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha fatto il punto della situazione di questa misura. "Procede spedita la misura 'Parco Agrisolare', con un'eccezionale partecipazione delle imprese, a dimostrazione di come si possa produrre energia pulita senza consumare suolo agricolo - ha spiegato - Questo è un segnale forte del dinamismo del nostro settore agricolo e agroalimentare, e un passo importante verso una transizione energetica che rispetta l'ambiente e valorizza le risorse del nostro territorio".
In tutto sono 1.307 le aziende alle quali il Masaf ha erogato in questi giorni il saldo del contributo a fondo perduto concesso per la realizzazione degli investimenti previsti dalla misura, per un importo complessivo di 64 milioni di euro. Attualmente, hanno ottenuto finanziamenti oltre 14.000 imprese per un importo complessivo di 1,35 miliardi di euro. Almeno altre 5mila aziende verranno finanziate nei prossimi mesi, grazie alle ulteriori risorse di 850 milioni di euro. Entro il 2026, la potenza totale degli impianti da realizzare sarà pari a 1,38 GW, pari al triplo di quanto previsto dall'originaria formulazione del Pnrr del 2021.