Lutto nel mondo del calcio per la scomparsa di Comunardo Niccolai, giocatore simbolo del Cagliari degli anni '70. Il difensore toscano ha scritto una pagina indelebile per il club sardo, contribuendo alla storica vittoria dello scudetto nel 1970. Niccolai ha vestito anche la maglia della nazionale, infortunandosi anzitempo nello sfortunato Mondiale di Messico 1970. Vediamo i dettagli della sua carriera, analizzando anche la causa della morte prematura.
Comunardo Niccolai si è spento all'età di 77 anni a causa di un malore. L'ex difensore era ricoverato da giorni all'ospedale San Jacopo di Pistoia, dove è morto oggi 2 luglio. Immediato il cordoglio del Cagliari, che lo ha salutato attraverso un messaggio pubblicato sui suoi profili social. Il club sardo lo ha descritto come un uomo "educato, gentile, rispettoso e cordiale che sapeva farsi volere bene".
Non si sa molto della vita privata Comunardo Niccolai. L'unica volta in cui l'ex calciatore parlò della moglie Naida fu in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
La leggenda del Cagliari lascia due figli: Stefano e Antonio. Quest'ultimo ha seguito le orme del padre diventando un allenatore. Negli ultimi anni si è seduto sulle panchine di diversi club di Serie C, tra cui Viterbese, Pistoiese, Juve Stabia e Torres.
Comunardo Niccolai viene ricordato come il re degli autogol. Il soprannome nasce dall'autorete messa a segno nella sfida scudetto del 1970 contro la Juventus, che terminò 2-2. Il giocatore trafisse il suo portiere Albertosi con un colpo di testa scoordinato. In realtà il classe 1946 fu un grande difensore, abile in marcatura e disposto a dare sempre il massimo per la sua squadra.