Si è alzata la tensione a Gaza, dopo i raid dell'IDF nel sud del Libano. Ad acuire le tensioni, poi, la minaccia di Erdogan di invadere lo Stato Ebraico. Il leader turco, infatti, ha avvertito gli israeliani di cessare i continui attacchi contro la popolazione civile palestinese. Dal canto suo, invece, l'Italia si è schierata contro la possibile escalation del conflitto. Tuttavia, non sono mancate le proteste contro Netanyahu e il boicottaggi di Israele.
Oggi, 2 agosto 2024, un nuovo episodio: a Milano, il deputato di AVS, Stefano Apuzzo, ha sventolato la bandiera palestinese da uno dei balconi della Galleria Vittorio Emanuele II. Un gesto che ha fatto eco sia al gesto dello scorso 6 giugno 2024, quando il "deputato dei flash mob" ha appeso l'enorme bandiera della Palestina sulla facciata del Duomo di Milano, e sia al manifesto apparso sulla facciata della Coop di Piazzale Roma a Venezia, firmato da OrlandO, street-poet autore satirico dell'opera Anche qui c’è troppa frociaggine.
È bastato l'inizio dei Giochi Olimpici 2024 per distogliere l'attenzione dal devastante conflitto che, ogni giorno e sempre di più, rade al suolo la Striscia di Gaza. Eppure, mentre la maggior parte degli occhi sono puntati sulle gare in corso a Parigi, molti non possono dimenticare gli orrori che stanno vivendo i civili palestinesi.
Fra questi, il deputato AVS Stefano Apuzzo, ormai celebre per i flash mob a favore della Palestina. Il politico 58enne, infatti, è tornato a colpire oggi 2 agosto 2024 armato della sua bandiera palestinese. Stavolta, teatro della protesta la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano.
Fra urla e applausi, il deputato ha alzato di nuovo la voce per chiedere lo stop al genocidio a Gaza. Così, rivolgendosi al sindaco Beppe Sala, ha dichiarato: "Esponila a Palazzo Marino, sei un pavido". Una presa di posizione, ancora una volta, alla quale i turisti e i cittadini presenti nella galleria si sono uniti. Fischi si sono sollevati quando le autorità hanno tirato giù la bandiera.
Eppure, questo non è stato l'unico gesto di rivolta contro Israele. Infatti, proprio ieri, 1 agosto 2024, a Piazzale Roma, nel cuore di Venezia, una nuova opera dello street artist OrlandO è apparsa sulla facciata della Coop.
L'iniziativa di attivismo, stavolta ha coinvolto anche gli attivisti di BDS Italia, che hanno chiesto ai vertici della grande catena di supermercati di boicottare Israele. Da qui, tuttavia, si sono gettate le basi per chiedere a tutte le aziende italiane, pubbliche e private, di tagliare ogni rapporto commerciale con le aziende nate nei territori occupati dallo Stato Ebraico in Cisgiordania.
Infatti, il celebre carrello della spesa, diventato il simbolo della lotta al cambiamento climatico o agli allevamenti intensivi, si è fatto portavoce dei diritti della popolazione della Striscia. Nuovo slogan "Può una spesa cambiare il mondo?". OrlandO ha usato una foto del fotoreporter reporter palestinese Mahmud Hams per inserire il carrello all'interno di una scena di Gaza dopo un bombardamento.
"Penso sia giusto che quel carrello simbolico, che si è fatto paladino delle più importanti battaglie per il pianeta e per i diritti umani, oggi debba essere lì. A fianco di chi da anni, e in questo momento più che mai, sta subendo maltrattamenti, ingiustizia e crimini di guerra". Così ha detto OrlandO a TAG24, spiegando il perché della sua scelta.
E ha spiegato:
"L' intervento nasce dalla volontà di realizzare la campagna pubblicitaria che vorrei vedere oggi in giro. E quella che vorrebbe vedere chiunque sia schierato apertamente contro il genocidio perpetuato da Israele. Effettivamente ci si trova di fronte ad un assurdo paradosso: occupare un territorio, insediarsi, colonizzare, è un'azione evidentemente illegale. Come è possibile, dunque, che delle aziende, nate in un contesto fuori legge, commercino legalmente con altre aziende nel mondo?
È assurdo il solo fatto che questo possa succedere. Siamo di fronte alla legalizzazione dell'illegalità, la legge come slogan. E se sappiamo che legale e giusto non sempre sono allineati. Quando l'illegale però corrisponde a criminalità, discriminazione, emarginazione e genocidio, la situazione diventa inaccettabile e finisce per riguardare chiunque in quanto esseri umani."
Sulla stessa scia, da BDS Italia, una delle associazioni che ha sostenuto la protesta dei soci e delle socie del grande supermercato, hanno dichiarato che: