Nuovi sconcertanti dettagli sono emersi oggi, 6 agosto 2024, sull'arresto di padre Andrea Melis per abusi sessuali su un minore a Genova: si aggrava la sua posizione dopo la scoperta che l'uomo è portatore di HIV. Questo, secondo la gip Milena Catalano ne aumenterebbe la "pericolosità".
Un soggetto estremamente pericoloso, Padre Andrea Melis, arrestato per aver abusato sessualmente di un minore e di aver tentato di violentare altri due ragazzini. A rendere la sua posizione ancora più critica la diagnosi di HIV a suo carico.
Nelle motivazioni scritte della giudice per le indagini preliminari, Milena Catalano, infatti, si legge che "la malattia ne ha aumentato la pericolosità" in quanto "ha intrattenuto rapporti senza precauzioni" e questo avrebbe esposto la vittima al rischio di contagio.
Con queste basi, la gip ha predisposto gli arresti domiciliari per il prete, membro dell'ordine dei Padri Scolopi, ex direttore della scuola e fondazione Padre Assarotti ed ex direttore della Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie).
Da quanto si apprende dall'inchiesta, pare, che il sacerdote abbia contratto la malattia durante un viaggio in Africa, diversi anni fa, e che avrebbe confessato la notizia agli agenti durante l'interrogatorio, sottolineando, però, che stesse seguendo una terapia e che il rischio di contagio fosse ridotto.
L'arresto del sacerdote risale allo scorso 2 agosto 2024, quando i genitori della vittima - allora quasi 13enne - hanno denunciato gli abusi sessuali sul figlio, avvenuti durante il periodo da chierichetto dell'adolescente.
Oggetti costosi, abbigliamento, accessori e persino denaro: sono questi i regali che, secondo l'accusa, il prete avrebbe dato al ragazzino per farlo tacere. Dopo la terribile scoperta, però, la vittima - oggi 16enne - si è sottoposta al test per l'HIV, risultando negativo.
Tuttavia, la Procura di Genova stabilisce che se si dovessero scoprire nuovi casi di minori contagiati, per padre Melis si aggiungerebbe l'aggravante di lesioni dolose gravissime. Al momento, le accuse sul religioso sono per violenza sessuale su minore, prostituzione minorile e tentata violenza sessuale aggravata.
Nel frattempo, la Curia genovese ha sospeso il sacerdote e ne ha preso le distanze, dichiarando che:
Programmato per domani, 7 agosto 2024, l'interrogatorio di garanzia per il sacerdote della parrocchia di Sant’Antonio da Padova, a Finale Ligure. In sua difesa gli avvocati Raffaele Caruso e Raffaella Delfino.
Davanti al giudice dovrà rispondere delle accuse che gli sono state mosse dai genitori delle vittime e degli oggetti rinvenuti in casa sua, dopo le perquisizioni. Infatti, gli inquirenti hanno ritrovato negli alloggi del prete diversi sex toys e farmaci per la stimolazione sessuale, sigarette elettroniche in voga fra gli adolescenti, bibite energetiche, felpe e tute di marca.
Nel fascicolo, però, sono state catalogate anche le chat e le immagini scambiate con il giovane vittima degli abusi per 4 anni. Tuttavia, il religioso ha voluto mantenere il silenzio davanti alla gip Catalano, avvalendosi della facoltà di non rispondere.