Un'aggressione veloce nella sua esecuzione, ma che ha lasciato interdetti e spaventati gli abitanti di Eskishehir (Turchia). Un ragazzo di 18 anni è sceso in strada armato di ascia e coltello e, dopo esser arrivato nei pressi di una fermata tram del posto, ha cominciato ad attaccare i presenti con le due armi da taglio.
Il 18enne ha ferito 5 persone prima di esser fermato ed arrestato. Sotto accusa il videogioco "PUBG", che avrebbe avuto una cattiva influenza sul giovane, ma si pensa anche ad una radicalizzazione di estrema destra. Il video dell'attacco, pubblicato in livestreaming dallo stesso 18enne, è diventato virale sui social.
Il videogioco "PUBG" finisce al centro delle critiche in Turchia, a causa di un'aggressione avvenuta ieri 12 agosto 2024 a Eskishehir. In questa città, lontana 230 chilometri a ovest di Ankara, un ragazzo di 18 anni (A. K.) ha indossato un giubbotto antiproiettile ed una maschera utilizzata in "PUBG" ed è sceso in strada armato di un'ascia e di un coltello.
Arrivato nel distretto di Uluönder, ha cominciato ad attaccare diverse persone che si trovavano in parco vicino ad una moschea, ferendone 5 (di cui 2 gravi). L'aggressione è diventata ben presto molto commentata sulle piattaforme social, a causa del fatto che A. K. l'ha trasmessa in live: il video veniva registrato da una telecamera posta sul suo casco.
Il video fa impressione nella sua crudezza e nella sua capacità di rendere, per l'appunto, il reale. Per quanto sempre più abituate a strumenti di realtà immersiva o a visori VR, molte persone sono rimaste sconvolte dal vedere un ragazzo attaccare violentemente chi si stava godendo un tranquillo pomeriggio nei pressi della moschea.
In questi casi si dice spesso che il bilancio avrebbe potuto aggravarsi se non fosse stato per l'intervento delle forze dell'ordine e anche l'aggressione di ieri non sfugge a quest'assunto. Un poliziotto che si stava recando a lavoro, vedendo una grande agitazione nei pressi della fermata del tram di Uluönder, è riuscito a fermare il 18enne, poi bloccato da altri poliziotti giunti sul posto.
Una volta fermato, A. K. è stato posto in custodia nell'ambito di un'indagine giudiziaria avviata dall'ufficio del procuratore capo di Eskishehir.
Il ministro della Giustizia turco Yilmaz Tunc ha assicurato che nelle indagini non verrà tralasciato alcun dettaglio, anche se in queste ore è difficile separare quando effettivamente è vero (ad esempio la maschera legata a "PUBG") da quanto si afferma per sentito dire o per fare disinformazione (ad esempio, è il videogioco ad aver traviato la mente del 18enne, così come lui potrebbe aver letto online materiale di estrema destra).
Al momento molti dettagli sulla vicenda restano oscuri e c'è preoccupazione fra gli abitanti di Eskishehir sui possibili sviluppi. Il 18enne viveva con i propri nonni e, a detta di alcuni testimoni, sembrava un ragazzo tranquillo ed incapace di perpetrare un attacco del genere.
Come anticipato, 5 persone sono rimaste ferite a colpi di coltello e sono state trasportate in ospedale in ambulanza dopo l'intervento dell'equipe medica giunta sul posto. Due dei feriti verserebbero in gravi condizioni, ma non si sa se lottano fra la vita e la morte.
Diverse autorità locali ed il ministro della Famiglia e dei servizi sociali, Mahinur Özdemir Göktaş, hanno espresso la loro vicinanza alle persone coinvolte, augurando loro una pronta guarigione. Göktaş ha anche aggiunto che quest'incidente spingerà il governo turco a prendere ancora più seriamente il problema della dipendenza digitale:
Nonostante il divieto da parte delle autorità giudiziarie di diffondere il video dell'aggressione, molte persone hanno pubblicato nelle scorse ore tanto altro materiale riguardante questo grave incidente.
E' plausibile pensare che nelle prossime ore l'attenzione da parte di tanti utenti non scemerà, ma soprattutto porterà a commentare ancora di più tutti gli aggiornamenti che le autorità renderanno noti. Ciò potrebbe avvenire anche su Instagram, che agli inizi di agosto era stato oscurato in Turchia (successivamente il ban è stato tolto).
Oltre alle accuse legate al videogioco in sé, una delle prime ipotesi al vaglio degli inquirenti è che il 18enne fosse stato influenzato anche da contenuti di estrema destra letti e visti su diversi siti web e canali Telegram.
Una delle sue dichiarazioni, cioè l'esser cresciuto in un quartiere borghese ma con un forte odio verso le altre persone, potrebbe esser probabilmente letta come una delle spie di qualche malessere interiore più grave.