Tutto il mondo ha assistito nella giornata tra ieri ed oggi 18 agosto 2024 a proteste contro il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, accusato di brogli nelle elezioni tenutesi lo scorso 28 luglio. Il capo di Stato venezuelano, in carica da 11 anni, è sotto accusa per aver distrutto l'economia del proprio Paese e per aver instaurato un regime dittatoriale.
Stando alle ultime notizie, le manifestazioni si sono tenute dalle Americhe fino all'Oceania dove migliaia di persone hanno riempito le strade delle loro città per chiedere la verità sui controversi risultati elettorali.
La protesta globale era stata annunciata da giorni dalla principale coalizione dell'opposizione. Si sono tenuti in tutto il mondo cortei per lo più pacifici per chiedere la verità sul risultato elettorale e per la libertà del Venezuela da quella che è stata più volte definita una dittatura. I manifestanti vogliono esortare i governi di Brasile, Colombia e Messico a fare pressioni sul Consiglio Nazionale Elettorale per pubblicare i risultati reali delle elezioni.
L'opposizione ha ribadito ancora una volta che il candidato presidente Edmundo González Urrutia ha legittimamente vinto le elezioni tenutesi il 28 luglio ed ha promesso che non farà passi indietro finché questo risultato non sarà riconosciuto. Nelle scorse settimane ci sono state contestazioni molto violente in Venezuela durante le quali si sono registrate diverse vittime.
Non sono mancate manifestazioni pacifiche anche in Italia e in diverse capitali europee. A Madrid, Parigi e Roma le proteste hanno portato in piazza migliaia di persone. I manifestanti hanno espresso il loro forte sostegno alla leader dell'opposizione María Corina Machado, esclusa dalla elezioni per volere di Maduro.
In Italia i cortei erano previsti in diverse città:
In Brasile, Colombia e Messico, i rifugiati venezuelani e molti cittadini locali hanno invitato i governi a isolare Maduro. Brasilia, Bogotà e Città del Messico hanno assunto nel corso delle ultime tre settimane posizioni abbastanza ambigue. Il presidente brasiliano Lula ha proposto due soluzioni: formare un governo di coalizione con all'interno membri pro Maduro e dell'opposizione o convocazione nuove elezioni.