21 Aug, 2024 - 19:00

Contributi fondo perduto Parco Agrisolare al Sud, domanda dal 16 settembre 2024

Contributi fondo perduto Parco Agrisolare al Sud, domanda dal 16 settembre 2024

Si potrà presentare dal 16 settembre 2024 la domanda per i contributi a fondo perduto del Parco Agrisolare al Sud, l'incentivo sugli impianti fotovoltaici da destinare alle imprese operanti in agricoltura. Si tratta del terzo bando finanziato con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Particolarmente vantaggiose sono le condizioni della misura per chi riceverà l'esito positivo della domanda. Il contributo in conto capitale arriva fino all'80% di copertura delle spese ammissibili.

Per questa tornata di domande i fondi a disposizione delle imprese sono pari a 250 milioni di euro, detratte dagli stanziamenti del Repower Eu per lo stesso obiettivo di 850 milioni di euro, in aggiunta al miliardo e mezzo stanziato inizialmente dal Pnrr. L'aumento dei fondi per il Parco Agrisolare al Sud era stato concordato con la Commissione europea lo scorso 8 agosto. L'incentivo si attua mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici a utilizzo produttivo. I settori interessati dal Parco Agrisolare sono quelli agricoli, zootecnici e agroindustriali.

I rimanenti 585 milioni di euro sono destinati a finanziare il Piano Europeo per l'Energia e, in particolare, i progetti che le imprese presenteranno nell'ambito dell'auto-consumo.

Parco Agrisolare Sud domanda, domanda dal 16 settembre 2024: cosa finanziano i contributi?

Aprirà il 16 settembre 2024, alle ore 12, la piattaforma telematica sul portale del Gestore dei servizi energetici (Gse) per presentare le domande del contributo a fondo perduto relativo al Parco Agrisolare per le regioni del Sud Italia. Si tratta del terzo bando che destina 250 milioni di euro alle imprese agricole del Mezzogiorno per finanziare spese che comprendono l'installazione di impianti fotovoltaici, ma non solo.

Infatti, i contributi in conto capitale possono essere richiesti anche per:

  • rimuovere e smaltire l'amianto sui tetti sopra i quali saranno installati i pannelli fotovoltaici;
  • installare sui tetti sistemi di aerazione e di isolamento termico;
  • investire su batterie di accumulo;
  • acquistare colonnine di ricarica delle vetture elettriche.

Soluzioni di autoconsumo e potenza massima dei pannelli fotovoltaici

Tra le conferme più attese rientra quella per la quale le imprese avranno la possibilità di adottare soluzioni di auto-consumo condiviso e potranno presentare la domanda degli incentivi in forma aggregata.

Le imprese agricole, inoltre, avranno la possibilità di arrivare a una potenza massima di 1.000 kWp per ciascun impianto installato sui tetti dei fabbricati. Infine, il limite di spesa per le installazioni per ciascun beneficiario è fissato in 2.330.000 euro.

Scadenza per presentare domanda dei contributi a fondo perduto del Parco Agrisolare Sud

Per presentare la domanda dei contributi in conto capitale utili per il Parco Agrisolare al Sud è necessario utilizzare la piattaforma telematica che aprirà sul portale del Gestore dei servizi energetici (Gse) a partire dalle ore 12 del giorno 16 settembre 2024. La scadenza per l'invio dei progetti di installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti è fissata per le ore 12 del giorno 14 ottobre 2024.

Una volta espletata la fase di presentazione delle istanze da parte delle imprese agricole ammesse alla misura, tra ottobre e dicembre prossimi si procederà allo scorrimento delle domande presentate per il secondo bando del Parco Agrisolare. L'obiettivo è quello di assegnare l'intera dote stanziata, pari a 2,35 miliardi di euro entro la fine di quest'anno. I termini sono stati concordati con la Commissione europea.

Lollobrigida: 'Una grande opportunità'

Sui 250 milioni di euro del Parco Agrisolare riservati alle imprese del Sud Italia, il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato che si tratta di "una grande opportunità per incrementare la competitività dell’intero comparto, azzerando quei costi energetici che, in media, rappresentano il 20% dei costi variabili. Ancora una volta - si legge ancora sulla pagina ufficiale - andiamo incontro alle nostre imprese dimostrando come sia possibile produrre energia da fonti rinnovabili senza sottrarre suolo agricolo alle nostre preziose produzioni".

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Carlo Iacubino
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