17 Sep, 2024 - 09:41

Chi è Sara Giudice? Età, marito e biografia della giornalista accusata di stupro: saltato l'accordo con la Rai

Chi è Sara Giudice? Età, marito e biografia della giornalista accusata di stupro: saltato l'accordo con la Rai

Insieme al marito Nello Trocchia è stata denunciata da una collega per un presunto stupro di gruppo: Sara Giudice, classe 1986, lavora da anni come giornalista. Ripercorriamo la sua storia, dall'inizio fino alla decisione della Rai di far saltare l'accordo secondo il quale avrebbe dovuto partecipare, come inviata, al nuovo programma L'altra Italia di Antonino Monteleone, che andrà in onda dal prossimo ottobre su Rai 2.

Chi è Sara Giudice? Età e biografia della giornalista accusata di stupro insieme al marito

Sara Giudice è nata a Milano nel 1986. Come si legge in una biografia pubblicata in rete dall'associazione culturale Le Ali delle notizie, ha iniziato la sua carriera da giornalista lavorando per il canale tv Class CNBC, specializzato sui temi dell'economia e della tecnologia. Per diversi anni, a partire dal 2015, ha collaborato, come inviata, con il programma Piazzapulita de La 7, realizzando inchieste e reportage sugli argomenti più disparati.

Si è occupata, tra le altre cose, di migranti, vincendo anche il premio internazionale Marco Luchetta per il suo racconto sulla rotta balcanica. Negli anni ha scritto per diversi quotidiani. Da un po', i problemi. Insieme al marito Nello Trocchia, giornalista e scrittore, è stata infatti denunciata da una collega per un presunto stupro. I fatti risalirebbero al 31 gennaio dello scorso anno. La donna che li ha querelati avrebbe raccontato di averli incontrati a una festa in un pub di Trastevere.

Dichiarando anche che, a un certo punto, avrebbe bevuto, dal bicchiere che qualcun altro le aveva passato (non ricorda di preciso chi), un goccio di whisky o di rum, salvo poi iniziare a sentirsi confusa. A fine serata la coppia avrebbe insistito affinché salisse a casa con loro dopo alcuni baci scambiati in taxi. Baci che in effetti secondo Giudice e Trocchia - che respingono tutte le accuse - ci sarebbero stati, ma in maniera consenziente (una versione smentita, a quanto pare, dal tassista).

La donna, comunque, sarebbe tornata a casa. Il giorno successivo, la scoperta: ancora in stato di torpore, avrebbe deciso di far analizzare le sue urine, scoprendo che vi erano tracce della cosiddetta "droga dello stupro". Il test, a distanza di qualche settimana, sarebbe stato ripetuto - sullo stesso campione, ma con metodologie che i legali della presunta vittima contestano -, dando esito negativo.

Saltato l'accordo con la Rai: le versioni dell'azienda e della giornalista

Nonostante la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Roma, a cui i legali della denunciante si sono opposti, è saltato l'accordo che la giornalista aveva preso con la Rai per partecipare al nuovo programma L'altra Italia di Antonino Monteleone.

A renderlo noto, in un'intervista rilasciata negli scorsi giorni al Foglio, è stato proprio il giornalista.

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È vero, mi è stato comunicato da Paolo Corsini, il direttore dell’Approfondimento Rai, che il contratto di Sara Giudice non può essere finalizzato. L’editore mi ha comunicato che non ci sono le condizioni,

ha dichiarato. Una nota diffusa dalla Direzione Approfondimento dell'azienda ha poi precisato che

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non è mai stata avviata nessuna procedura formale di contrattualizzazione né, di conseguenza, emessa alcuna matricola.

Giudice, però, è di diverso avviso. Parlando con Il Corriere della Sera ha riferito, infatti, che la matricola gli era già arrivata, insieme ad una proposta economica. E che addirittura era già stata coinvolta nelle prime riunioni e nei primi progetti.

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Ero pronta a partire per una trasferta di lavoro - dice -. All'improvviso mi è stato comunicato che il contratto era stato annullato, motivazione: l'inopportunità. Il tutto per aver ricevuto una denuncia per la quale è già stata presentata una richiesta d'archiviazione. L'inchiesta non c'entra: mi è stato tolto il diritto al lavoro,

le sue parole. Alla domanda "Cosa farà ora?" risponde che andrà avanti a testa alta, come ha sempre fatto, attraverso il suo lavoro.

Come faranno anche Stefania Battistini e Simone Traini, finiti nella "lista dei ricercati" del governo russo.

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Sara D'Aversa
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