Come un fulmine, non in un cielo sereno, ma al massimo nuvoloso, questa mattina la Roma ha deciso di esonerare Daniele De Rossi. La stagione dei giallorossi non è partita con il piede giusto e i tre punti conquistati in quattro giornate di campionato non possono essere considerati soddisfacenti da parte di nessuno. La decisione di allontanare il mister però, non sarebbe arrivata solo per questioni tecniche e di risultati. L'ambiente è scosso e arrabbiato, anche per il modo con il quale è stato trattata una bandiera per questa società. La dirigenza giallorossa si è presa una responsabilità importante e dopo avergli rinnovato il contratto per tre anni, ha deciso di allontanarlo. Dopo l'esonero di De Rossi, la Roma ha deciso di puntare forte su Juric, ma sarà la scelta giusta? L'ex calciatore romanista, Antonio Tempestilli, ha commentato questa decisione in esclusiva a Tag24.
D: Dopo appena 4 giornate di campionato, la Roma questa mattina ha ufficializzato l'esonero di Daniele De Rossi e al suo posto è arrivato Juric. Come commenti questa scelta?
R: Credo ci sia poco da commentare. Questa mattina ci siamo svegliati con questa sorpresa che ha lasciato l'amaro in bocca un po' a tutti. Che senso ha esonerare un allenatore dopo 4 giornate? La Roma aveva fatto un progetto con De Rossi e per questo aveva deciso di prolungare il suo contratto per altri tre anni. È vero che parliamo di un allenatore che non ha alle spalle grande esperienza, ma si era fatto un discorso di un certo tipo, salvo poi fare un enorme passo indietro. Non c'è programmazione, altrimenti si sarebbero messi in conto anche alcuni errori. Si doveva pensare di fare di necessità virtù, anche perché sbagliano anche quelli con maggiore esperienza di lui. Non penso certo che sia una questione tecnica, ma ci saranno sicuramente altre problematiche, evidentemente emerse nelle ultime ore.
D: Anche perché se fosse stata una questione prettamente tecnica, probabilmente sarebbe arrivata con tempistiche diverse...
R: Dalle voci che circolano, qualche telefonata con Juric cera già stata. Qualcuno dice che fosse già presente a un paio di partite della Roma, e poi lunedì è andato a vedere l'Udinese. Questi sono piccoli indizi, che però fanno pensare che era stato già allertato. Da fuori è difficile giudicare, ma c'è grande rammarico e tanta tristezza. De Rossi teneva alla Roma e al bene di questa società più di chiunque altro e avrebbe fatto di tutto per raggiungere traguardi importanti con questa squadra. Ora bisogna capire questa proprietà che idea.
D: L'ambiente è anche molto scosso per il trattamento riservato a una bandiera di questa società?
R: Assolutamente sì, perché oggi un romanista è stato cacciato da casa sua. Daniele avrebbe fatto qualsiasi cosa per far sì che la Roma potesse raggiungere i traguardi sperati. Mi dispiace infinitamente, ma non si può far altro che augurare a Juric tutto il bene possibile, perché lui non c'entra niente. È un professionista, è stato chiamato in causa e chiaramente ha accettato. Si è preso questa patata bollente e non troverà un ambiente semplice. Gli auguro di partire col piede giusto, perché allora sarebbe più semplice. Conoscendo anche il personaggio, suo carattere, temo che potrebbe rischiare di andare in collisione con la piazza. Vedremo come reagirà alle prime alle difficoltà, ma mi auguro che non ci siamo contrasti.
D: A livello tecnico un allenatore che ti piace?
R: Parliamo di un allenatore che a livello internazionale non ha mai avuto esperienze. Ha fatto benino al Verona e al Torino e ha sicuramente più panchine, a livello italiano, rispetto a De Rossi. Ora però si dovrà rapportare con una piazza importante come Roma, e non è facile. Mi auguro che lui possa far bene.