Il primo anniversario dell'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre, si avvicina. In questi 12 mesi si sono susseguiti numerosi scontri tra Hezbollah e le forze israeliane, due nemici storici. La tensione è salita ulteriormente dopo l'uccisione di Fuad Shukur, un alto comandante del gruppo libanese, avvenuta ad agosto. Gli attacchi più recenti e intensi nel sud del Libano sembrano destinati a estendere il conflitto nella regione del Mediterraneo orientale. Ecco le ultime notizie.
Le tensioni tra Israele e Hezbollah sono cresciute rapidamente negli ultimi giorni. Nel corso dell'ultima settimana, membri del gruppo libanese sono stati colpiti dall'esplosione di vari dispositivi di comunicazione, come cercapersone e successivamente walkie talkie. Questi attacchi senza precedenti hanno causato la morte di almeno 30 persone e migliaia di feriti.
Le due parti hanno continuato a scambiarsi attacchi nei giorni successivi, segnalando un'ulteriore escalation e il timore di un possibile conflitto su scala più ampia. Il 20 settembre scorso, Ibrahim Aqil, un membro del gruppo libanese da tempo ricercato anche dagli Stati Uniti, è stato ucciso in un attacco israeliano. Successivamente è stato ucciso anche un altro leader di Hezbollah, Ibrahim Muhammad Qubaisi.
La situazione nel sud del Libano rimane tesa e migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case. Come avviene nella Striscia di Gaza, anche in Libano le autorità hanno trasformato le scuole della capitale, Beirut, in rifugi per gli sfollati. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, negli ultimi giorni oltre 90.500 persone sono state sfollate a causa degli attacchi israeliani.
Nella giornata di oggi, 25 settembre, l'esercito israeliano ha annunciato di aver condotto una serie di attacchi aerei sul Libano, mentre Hezbollah ha lanciato razzi verso il nord di Israele e Tel Aviv. Dal 23 settembre, oltre 560 persone, tra cui 50 bambini, hanno perso la vita, e almeno 18.355 sono state ferite. Il ministro della Salute libanese, Firass Abiad, ha confermato che nei raid israeliani di oggi sono morte almeno 51 persone e 223 sono rimaste ferite. Tra le vittime si conta anche Kamel Karak, cameraman della rete televisiva al-Manar.
Durante il suo intervento all'Assemblea Generale dell'Onu, il 24 settembre, il presidente statunitense, Joe Biden, ha sollevato la questione di una soluzione diplomatica, avvertendo dei rischi di una guerra su vasta scala. Attualmente, i canali diplomatici non sembrano essere aperti di fronte ai continui attacchi. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, parlerà all'Assemblea Generale dell'Onu domani, 26 settembre, prima del suo rientro in Israele.
Mentre il gruppo libanese sostenuto dall'Iran ha subito l'uccisione di alcuni dei suoi comandanti di alto rango, la guida suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha dichiarato che, nonostante l'indebolimento, Hezbollah sopravvivrà. Ha aggiunto che "la resistenza palestinese e libanese otterrà la vittoria finale":
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai margini dell'Assemblea dei Parlamentari del Ppe, ha risposto alle domande dei giornalisti sui cittadini italiani in Libano. Si è espresso sui piani di evacuazione e sulle misure di sicurezza. Tajani ha affermato che circa 300 italiani si trovano in Libano per motivi di lavoro e circa 3mila hanno il doppio passaporto e sono stabilmente nel paese.
Mentre l'attenzione della comunità internazionale è focalizzata sul Libano, gli attacchi si sono intensificati nel centro e a sud della Striscia di Gaza. I media riportano che nelle ultime ore ci sono stati nuovi bombardamenti al campo profughi di Nuseirat. Il bilancio delle vittime a Gaza ha superato le 41.495 unità. Allo stesso tempo, le forze israeliane continuano ad arrestare palestinesi in Cisgiordania, in particolare a Hebron.