Gli scontri alla manifestazione pro Palestina di sabato, 5 ottobre scorso a Roma, tengono banco anche nel giorno del primo anniversario del pogrom di Hamas contro Israele che causò la morte di 1200 civili e il rapimento di altre 251. Dal 7 ottobre 2023 sono trascorsi dodici mesi di guerra durissimi che hanno spaccato l'opinione pubblica occidentale e anche la politica. Anche nel commentare quanto accaduto a piazzale Ostiense, quindi, si rivelano accenti diversi da parte dei vari leader. Prova ne sono Carlo Calenda, leader di Azione, e Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia, entrambi intervenuti ai microfoni di Tag24.it.
Carlo Calenda, leader di Azione, sostiene che gli scontri registrati sabato a piazzale Ostiense in occasione della manifestazione pro Palestina vietata dalle autorità erano del tutto preventivabili.
L'idea della piazza terzopolista che non sta nè con Hamas nè con Nethanyau, secondo Calenda
Sta di fatto che, sempre per Carlo Calenda, le autorità predisposte all'ordine pubblico si sono rivelate all'altezza della situazione quando tempestivamente hanno vietato un corteo che si snodasse nel centro di Roma:
Sugli scontri di sabato scorso è intervenuto anche Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia:
Già nella serata di sabato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi aveva avuto modo di esprimere lo stesso concetto con una telefonata fatta al capo della Polizia Vittorio Pisani.
In ogni caso, da sabato è montata anche la polemica contro il Partito Democratico di non aver preso subito le distanze da ciò che è accaduto a piazzale Ostiense. Edith Bruck, la scrittrice sopravvissuta ai lager, ha polemizzato apertamente con la segretaria dem Elly Schlein:
ha avuto modo di accusare, prima che questa mattina la stessa numero uno dei democrat specificasse che il Pd non si è mai riconosciuto nel corteo pro Pal. Questa polemica è stata fatta presente a Giovanni Donzelli, ma il rappresentante di Fratelli d'Italia ha preferito rispondere così: