09 Oct, 2024 - 19:52

Elezioni Usa 2024, la rivoluzione copernicana di Alessandra Mussolini: chi voterebbe tra Trump e Harris

Elezioni Usa 2024, la rivoluzione copernicana di Alessandra Mussolini: chi voterebbe tra Trump e Harris

Ci sono politici, vedi l'ultimo caso del neo ministro della cultura Alessandro Giuli, che quando parlano dicono poco. E ci sono politici che anche quando non parlano, dicono molto. Vedi il caso di Alessandra Mussolini. L'esponente di Forza Italia, infatti, con un post sui suoi social si è scagliata contro Donald Trump, candidato repubblicano (ma in realtà di ultra destra) per la corsa alle presidenziali Usa del prossimo novembre. Contro il tycoon, Alessandra Mussolini ha speso parole di fuoco dopo aver sentito la sua ultima frase shock: "Gli immigrati hanno il gene dell'assassino nel sangue". Evidentemente, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anzi: l'ultimo miglio che le ha fatto completare un percorso nato politicamente a destra e che ora, se fosse cittadina americana, probabilmente finirebbe nel campo opposto. Leggere per credere le parole che ha speso una volta raggiunta da Tag24.it.

Elezioni Usa 2024, la rivoluzione copernicana di Alessandra Mussolini tra Trump e Harris

Alessandra Mussolini, ieri, 8 ottobre ha scritto un post durissimo contro Donald Trump, reduce dal comizio in compagnia con Elon Musk:

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"Trump ha scelto ancora una volta di parlare alla paura dei suoi concittadini. Perché sa che quello è uno stato d’animo che può orientare in modo significativo il voto. Nel farlo, però, non si fa scrupoli ad impiegare argomenti che, se non fossero drammatici, sfiorerebbero il ridicolo"

Alessandra Mussolini si è riferita in particolare al passaggio che il tycoon ha speso sui migranti:

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Gli immigrati hanno il gene dell’assassinio nel sangue. Questa è l’ultima uscita del candidato alla Casa Bianca. Una frase che racchiude una tale quantità di insensatezze da renderla difficile anche da commentare. Garantire la sicurezza dei cittadini è un preciso obbligo di chiunque si proponga di governare un paese, ma alimentare i sentimenti di odio e discriminazione serve solo ad aumentare il disordine e il caos"

In tempi di presentazione da parte del suo attuale partito, Forza Italia, della nuova proposta di legge sulla cittadinanza, lo ius Italiae, le parole di Alessandra Mussolini sono ancora più significative per chi (tra i suoi alleati in Italia, leggi Fratelli d'Italia e Lega) ha orecchie per intendere:

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"È chiaro il motivo per il quale in molti, a ogni latitudine, non propongono politiche in grado di coniugare il governo dei fenomeni migratori, l’integrazione e al contempo la sicurezza dei cittadini. E questo motivo è che tali politiche, alle quali non esistono alternative, sono faticose e innegabilmente difficili da intraprendere"

La conclusione, tornando alla partita per la Casa Bianca, in ogni caso, è questa:

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"Chiaramente è molto più semplice tentare di vincere le elezioni spaventando in questo modo le persone, certo. Ma è anche ingiusto, irresponsabile e incivile"

Tra Trump e Harris, Alessandra Mussolini chi voterebbe?

E quindi: la domanda, come avrebbe detto un vecchio cronista, sorge spontanea. Alessandra Mussolini, se votasse negli Stati Uniti, chi sceglierebbe? Trump o Harris? A Tag24.it ha risposto al telefono prima con un sorriso dei suoi. E poi con queste parole:

R "Eh, non saprei..."

D Come non saprebbe?!

R "Ci sono troppo luoghi comuni..."

D Trump o Harris?

R "Non lo so, difficile..."

D Non faccia come Giuseppe Conte!

R "Impossibile! Ma ora devo chiudere: sto in Rai..."

Dalla destra alle battaglie per i diritti civili con Forza Italia

Ora, se si riavvolge la carriera politica della 62enne Alessandra Mussolini daccapo, si capisce come queste parole inevitabilmente pro-Harris non possano meravigliare più di tanto. Soprattutto dopo l'esperienza in Alleanza Nazionale e in altre formazioni di estrema destra, la nipote del duce ha avuto sempre più a cuore le battaglie per i diritti, e in particolare quelli per le donne, spesso essendo artefice anche di accordi bipartisan. Lo strappo con Gianfranco Fini del 2003, all'indomani della visita a Gerusalemme dell'allora leader di An che definì il fascismo, in relazione all'Olocausto, "parte del male assoluto del XX secolo" oppure l'invettiva del 2006 nel corso di una puntata di Porta a Porta di Bruno Vespa contro gli omosessuali ("Meglio fascista che gay") sono davvero un lontano passato, tanto che oggi Alessandra Mussolini è, tra l'altro, una beniamina del popolo Lgbtq+. Come dire, Trump è avvisato: la rivoluzione copernicana è compiuta.

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Giovanni Santaniello
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