La pioggia di un anno caduta in appena otto ore nella notte tra martedì 29 ottobre e mercoledì 30 ottobre 2024: è stata definita l'alluvione del secolo quella che sta mettendo in ginocchio la regione di Valencia, in Spagna. Oggi il Paese inizia la conta degli ingenti danni e piange i morti: 95 è il bilancio, purtroppo provvisorio, delle persone che hanno perso la vita. Numerosi i dispersi: oltre 190mila gli sfollati. Il governo Sanchez ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
Le immagini condivise sui social mostrano scene catastrofiche: auto portate via da violenti fiumi di fango, ponti spazzati via dalla piena dei fiumi, case allagate e intere zone sott'acqua. TAG24 ha contattato alcuni italiani che vivono a Valencia, raccogliendo le loro drammatiche testimonianze.
La situazione a Valencia città è più tranquilla, racconta Claudio. "A Valencia Capital non ci sono stati danni (praticamente non è quasi piovuto), ma in 13 comuni della periferia i danni sono notevoli anche perché è stata colpita la zona sud dove, oltre ai residenti, ci sono tutti i centri commerciali e artigiani dove si recano i valenciani".
L'area più colpita dal fenomeno DANA o "gota frìa" ("goccia fredda")- una depressione isolata in alta quota che provoca piogge improvvise e violente, a volte per diversi giorni, resa devastante dai cambiamenti climatici- è infatti quella dei comuni limitrofi alla città. Come Vilamarxant, Alfafar, Paiporta, Sedavi, Albal, Cattaroja, Massanassa.
"Io vivo in Vilamarxant, un comune a 20 minuti da Valencia ed è stato un disastro. Ho un negozio e si è allagato tutto, l'acqua era di mezzo metro, la casa anche, tutto allagato. I miei bambini e il mio cane erano spaventatissimi" racconta Flavia.
"L'acqua si è portata via le macchine, cartelli stradali, sono caduti i ponti dove prima c'era il fiume Turia che qui era prosciugato e ora si è riempito completamente. Questa mattina tutti a cercare acqua ai supermercati che anche essi si erano allagati completamente. In tutto il comune è andata via la luce e hanno tagliato l'acqua. È un brutto momento e molto difficile, anche perché le assicurazioni non coprono questi danni" aggiunge.
Ancora più tragica la testimonianza di Mary. "Io vivo a Massanassa dove la situazione è stata la più tragica, siamo sotto choc. Ieri abbiamo visto persone portate via dall’ acqua, 8 lavoratori del Consum (una catena di supermercati, ndr) si sono potuti salvare grazie al fatto che si sono arrampicati sul tetto. La mia macchina è stata portata via dall’acqua, stanno saccheggiando ed entrando dentro i piani bassi. Siamo senza luce e acqua".
I morti finora accertati sono 95: 92 nella Comunità Valenciana, altri tre a Castilla- La Mancha e Andalusia. Non ci sarebbero italiani tra le vittime, come dichiarato dal ministro degli Esteri Tajani.
Si tratta del bilancio più grave dopo l'alluvione del 1973, in cui morirono 300 persone, ma purtroppo è destinato ad aumentare. Il primo ministro Pedro Sánchez sarà stamattina, 31 ottobre, a Valencia, dove visiterà il Centro di coordinamento dei soccorsi (Cecopi). Ieri, in un discorso trasmesso in TV, ha garantito che il Governo non lascerà sole le vittime.
Intanto si cercano i dispersi. Come scrive El Paìs, nella mattinata di oggi sono riprese le ricerche. Appelli sono stati lanciati anche attraverso i social. Nella speranza che i propri cari siano sani e salvi.
La forza dell'acqua butta giù un ponte come fosse fatto di burro #Valencia#Spain#Alluvionepic.twitter.com/8li0mBxvAE
— Pablita (@saluti37) October 30, 2024