Questa mattina, dopo la decisione del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di introdurre dazi del 20% a tutti i prodotti europei, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha annullato tutti gli impegni della giornata e ha convocato un vertice d’urgenza a Palazzo Chigi con i vicepremier e i ministri per decidere la strategia da adottare.
Troppo tardi per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e per la segretaria Pd Elly Schlein che hanno attaccato Giorgia Meloni, accusandola di essersi fatta cogliere ‘completamente impreparata’ dalla vicenda dei dazi Usa, con ripercussioni catastrofiche per le aziende e i lavoratori italiani.
Ha atteso in vano un incontro alla Casa Bianca, ha dichiarato Conte, ma tutto ciò che avrebbe ottenuto è stato di essere ‘ricevuta’ al congresso di Calenda.
L’accusa di immobilismo è condivisa da tutta l’opposizione di centrosinistra che in queste ore sta continuando a sottolineare i limiti dell’azione del Governo che sulla questione dazi ha mostrato tutte le contraddizioni tra gli alleati.
La critica di Conte a Meloni è implacabile: impreparata, inerte e inadeguata.
Il leader M5s boccia senza appello la strategia adottata dal Governo davanti alla minaccia dei dazi americani. Un combinato disposto di sottovalutazione del problema e di scelte sbagliate, come ad esempio, quella di uscire dall’Accordo della Via della Seta, compromettendo i rapporti commerciali con Pechino.
Ha accusato Conte che, poi, ha recriminato sulla scelta poco lungimirante di annullare l’accordo con Pechino siglato dal suo governo.
Il Presidente Cinquestelle ha, infine, concluso sottolineando l’immobilismo dell’azione di governo.
La presidente Meloni aveva sperato di riuscire a ottenere un incontro con il Presidente degli Stati Uniti prima del 2 aprile, per poter discutere – anche per conto dell’UE – un possibile accordo che consentisse di scongiurare una guerra commerciale che, a questo punto, sembra inevitabile.