16 Jan, 2025 - 16:38

Renée Zellweger spiega i motivi della sua pausa dalla recitazione, tra stress, routine e quella voce insopportabile

Renée Zellweger spiega i motivi della sua pausa dalla recitazione, tra stress, routine e quella voce insopportabile

Vista da fuori, la vita di un attore di Hollywood è il sogno di chiunque. Un lavoro affascinante e molto ben pagato, nessuna preoccupazione apparente e fama e successo incomparabili. Insomma, sempre meglio che andare in miniera, come si diceva una volta.

Eppure, anche questo stile di vita ha un prezzo. Le celebrità spesso non hanno tempo da dedicare ai loro interessi o alla costruzione di una famiglia, totalmente assorbiti da un lavoro che occupa la quasi totalità delle giornate per molti mesi all'anno. Una forma di stress che viene indicata da Renée Zellweger come motivo della pausa dalla recitazione presa alcuni anni fa.

Intervistata dal collega Hugh Grant, con cui condivide ormai da anni le avventure sullo schermo del personaggio di Bridget Jones, l'attrice rivela come la sua vita professionale fosse arrivata a un punto in cui la routine aveva preso il sopravvento e addirittura non riusciva più a sopportare il suono della sua voce.

La decisione di staccare da questa forma di stress emotivo provocato da un mestiere totalizzante come quello di attore è comune a molti colleghi dell'attrice. Tutti decisi, anche all'apice del successo, a lasciarsi quel mondo alle spalle per concentrarsi maggiormente sulla propria vita privata e su altri interessi altrimenti sacrificati.

Renée Zellweger e i motivi della sua pausa dalla recitazione

Una chiacchierata a cuore aperto, piena di risate, tra ironia e autoironia e discorsi più o meno seri su argomenti come carriera e vecchiaia. Si ritrovano così, Hugh Grant e Renée Zelweger per un botta-e-risposta organizzato dall'edizione britannica della rivista Vogue.

Grant è l'incaricato delle domande, sebbene ben presto la distinzione tra intervistatore e intervistato perde qualsiasi significato nel clima colloquiale della chiacchierata. Un'atmosfera che permette all'interprete di Daniel Cleaver nella saga cinematografica di Bridget Jones, tratta dai libri di Helen Fielding, di porre all'amica e collega anche domande indiscrete e molto personali.

Renée Zellweger Hugh Grant
Renée Zellweger e Hugh Grant.

È così che Grant chiede a Zelweger le ragioni dietro il suo lungo abbandono delle scene all'inizio degli anni Dieci del Nuovo Millennio, quando era una delle attrici più richieste dello showbusiness, già vincitrice di un Oscar come Non protagonista per "Ritorno a Cold Mountain".

Una pausa che l'attrice spiega, in pratica, con la routine in cui si era trasformata la sua vita professionale, nel ripetersi incessante di quello che definisce "il rigurgito delle stesse esperienze emotive".

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Ne avevo bisogno. Ero stufa del suono della mia voce. Quando lavoravo, mi dicevo: Oh, mio Dio, ma sentiti! Sei di nuovo triste, Renée? È questa la tua voce da pazza?”. Era un rigurgito delle stesse esperienze emotive.

Sei anni lontana dalle scene, dal 2010 al 2016, nei quali però non è rimasta con le proverbiali mani in mano, anzi. Oltre ad aver dedicato più tempo alla sua famiglia ed essersi "rimessa in salute", l'attrice ha confermato la propria fama di persona sempre attiva e determinata aprendo una casa di produzione, scrivendo musica e, addirittura, studiando diritto internazionale.

Da Cameron Diaz a Shelley Duvall, i ritiri più scioccanti delle star

Il caso dell'attrice non è, però, isolato.

La storia del cinema è piena di star che abbandonano tutto nel pieno del successo. Scelte dovute a motivi anche molto diversi tra loro ma che in comune hanno il peso della carriera sulla vita quotidiana.

Il caso più eclatante degli ultimi anni è quello di Cameron Diaz. Anche lei uno dei volti di maggior successo a Hollywood tra la fine degli anni '90 e i primi anni Duemila, con commedie campioni d'incasso come "The Mask" (1994), "Tutti pazzi per Mary" (1998) e pellicole d'autore come "Ogni maledetta domenica" (1999) di Oliver Stone e "Gangs of New York" (2005) di Martin Scorsese.

Diaz annuncia il suo ritiro nel 2018 e, come da lei stessa confessato al Fortune’s Most Powerful Women Summit dell'ottobre 2024, sottolinea come la decisione fosse per lei necessaria per "riprendere in mano la mia vita". Nel suo intervento, l'attrice spiega che nulla, "né il successo né le offerte che potevano arrivare" potevano spingerla a ripensarci di fronte alla sua volontà di "costruire la mia famiglia".

Da quel momento in poi, l'attrice sposa il musicista Benji Madden nel 2015, dal quale ha una figlia nel 2019, e decide di investire nella produzione vinicola. La pausa si interrompe lo scorso anno quando è protagonista della action comedy "Back in action", al fianco di Jamie Foxx.

Un motivo simile, ma per ragioni più tragiche, è quello che spinge Rick Moranis ad abbandonare le scene per stare di più con la sua famiglia.

Rick Moranis
Rick Moranis nel film "La piccola bottega degli orrori".

Protagonista della commedia americana anni '80, al centro di successi come "Balle Spaziali" (1987), "Ghostbusters" (1984) e "Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi" (1989), l'attore lascia tutto a seguito della morte nel 1991 di sua moglie Ann Belsky per un tumore al seno. Una decisione per dedicarsi a tempo pieno ai suoi due figli.

Altrettanto drammatico quanto accaduto a Shelley Duvall, celebre per il ruolo di  Wendy Torrance nell'horror "Shining" firmato da Stanley Kubrick.

Shelley Duvall Shining
L'attrice Shelley Duvall in "Shining".

L'attrice, deceduta nel luglio 2024, ammette nel 2016 di soffrire di problemi mentali nel corso del programma televisivo statunitense condotto dal dottor Phil McGraw. Un'apparizione pubblica molto contestata all'epoca, con il medico accusato di sfruttare la fama della donna e i problemi da lei avuti proprio sul set del film di Kubrick, nella quale fu sottoposta a uno stress emotivo che la portò addirittura a perdere i capelli.

Ansie e angosce legate anche al giudizio continuo cui i professionisti del mondo del cinema sono sottoposti e che, per alcuni di loro, possono essere difficili da sopportare.

Proprio il clamoroso insuccesso di un film di cui era protagonista ("Non tradirmi con me" del 1941), spinge una leggenda di Hollywood come Greta Garbo a ritirarsi.

Greta Garbo.

L'attrice quattro volte nominata all'Oscar e vincitrice del premio alla carriera nel 1954 respinge al mittente tutte le proposte che arrivano da un'industria che l'avrebbe voluta ancora con sé. Troppo cocente e amara la delusione per quel clamoroso insuccesso.

Hugh Grant e Zellweger di nuovo insieme in Bridget Jones: Un amore di ragazzo

Le ragioni per lasciarsi alle spalle il dorato mondo dello spettacolo possono, quindi, essere molteplici. La principale, però, sembra proprio essere la necessità di ritrovare il proprio equilibrio, sbilanciato dalle montagne russe emotive di una vita segnata da poca stabilità e ancor meno punti di riferimento.

La pausa volontaria dal set ha indubbiamente fatto bene a Renée Zellweger, il cui ritorno sulle scene l'ha vista riprendere il filo della sua carriera esattamente dove l'aveva lasciato, con il terzo capitolo delle avventure di Bridget Jones ("Bridget Jones's baby" del 2016) e poi con la straordinaria interpretazione in "Judy" nel biopic dedicato a Judy Garland che le fa guadagnare il secondo Oscar, stavolta come attrice protagonista.

Quest'anno, poi, ritroverà proprio il suo intervistatore improvvisato Hugh Grant per la nuova pellicola dedicata all'icona femminile creata nei romanzi di Helen Fielding, "Bridget Jones: Un amore di ragazzo", la cui uscita in Italia è prevista per il 13 febbraio 2025.

Questo quarto film della serie vede la protagonista di nuovo sola e con due figli da crescere. Le responsabilità verso la sua famiglia e il desiderio di rimetttersi in gioco in amore (anche attraverso le ormai molto diffuse app di incontri) entreranno in rotta di collisione, nel consueto caos che caratterizza l'esistenza del personaggio. E non mancherà, per rendere le cose più difficili (ed esilaranti per il pubblico) il ritorno del suo ex capo nonché amante Daniel Cleaver, interpretato proprio da Grant.

Conclusioni

  • Motivi della pausa di Renée Zellweger: l'attrice ha spiegato che la sua decisione di prendersi una pausa dalla recitazione, tra il 2010 e il 2016, è stata dovuta al peso della routine e allo stress emotivo del suo lavoro, che l'avevano portata a non sopportare più il suono della propria voce e a sentirsi intrappolata in un ciclo di esperienze emotive ripetitive;
  • Attività durante la pausa: durante gli anni lontani dalle scene, Zellweger non è stata inattiva. Ha dedicato più tempo alla sua famiglia, ha aperto una casa di produzione, scritto musica e studiato diritto internazionale, perseguendo interessi al di fuori del mondo del cinema;
  • Il ritorno sulla scena: Il ritorno di Zellweger al cinema è stato segnato dal successo con "Bridget Jones's Baby" (2016) e la sua straordinaria interpretazione in "Judy" (2019), che le è valsa il secondo Oscar. Quest'anno, ritornerà nel ruolo di Bridget Jones in un nuovo capitolo della saga, "Bridget Jones: Un amore di ragazzo".
AUTORE
foto autore
Piercarlo Fabi
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