La Serie A, ormai, è sempre meno italiana: il motivo? Gli investitori che detengono la maggioranza delle azioni sono tutti stranieri. Pensiamo ai più grandi club della lega, passando per le squadre di media classifica, fino ad arrivare alle società che lottano per salvarsi e non sprofondare in fondo alla classifica.
Negli anni, quindi, gli imprenditori italiani non riescono più a stare al passo con il mercato internazionale, sempre più ricco e avido di successi, impossibili senza le giuste risorse. Assistiamo a un processo che spinge le formazioni italiane verso un finanziamento che di italiano non ha più nulla.
Dopo il rilevamento delle squadre da parte di società straniere, spesso si è notato un netto miglioramento sul mercato e, di conseguenza, anche nelle prestazioni dei club e nella classifica che ne deriva. Ora, ai numerosi club del campionato italiano, se ne aggiunge un altro:
È giunto il momento anche per i veronesi: l'Hellas ha ufficialmente cambiato proprietà. Maurizio Setti, presidente della squadra da più di un decennio, ha completato la cessione del club gialloblù a Presidio Investors, società di private equity con sede in Texas, ad Austin.
Nel comunicato ufficiale ci sono tutti i dettagli della cessione, che annunciano un'operazione che, a differenza di altre, prevede il cento per cento del rilascio delle quote. I membri di Presidio Investors hanno dichiarato di impegnarsi a intraprendere un nuovo percorso, costruendo sulle solide basi create da Maurizio Setti durante le sue tredici stagioni alla guida del club.
Tredici anni in cui la squadra di Verona ha avuto alti e bassi, tra risultati storici e prestazioni incredibili: dai tempi di Luca Toni e Giampaolo Pazzini e gli ottimi piazzamenti in classifica, alla crisi degli ultimi anni, in cui, nonostante le difficoltà, l'Hellas è sempre riuscito, in qualche modo, a rimanere a galla, spedendo (lo scorso anno) in Serie B lo Spezia.
Ora si apre un nuovo corso per i gialloblù: resta da capire quale sarà il capitale che i texani decideranno di investire nel club. Ancora è presto per giudicare; bisogna dare tempo alla nuova società, e probabilmente i miglioramenti saranno visibili nel calciomercato estivo. Mai dire mai, però, perché potrebbero arrivare sorprese anche in questa finestra.
L'Atalanta ha ottenuto, finalmente, il primo vero importante trofeo internazionale della sua storia contro il Bayern Leverkusen lo scorso anno. Tuttavia, tutti i successi incredibili che la Dea ha raggiunto sono stati possibili anche grazie al contributo economico di Stephen Pagliuca e dei soci americani, che attualmente detengono il 55% delle quote.
La storica famiglia Percassi, invece, al contrario di quanto si pensi, detiene il 45% delle quote. Antonio Percassi, ex presidente e figura storica del club, ha ancora un ruolo di rilievo nelle operazioni dell'Atalanta come vicepresidente.
Il proprietario del Bologna è, invece, Joey Saputo, un imprenditore canadese di origini italiane. Saputo è alla guida del club da più di dieci anni, da quando acquisì la società e ne avviò un processo di rilancio.
Che dire della Fiorentina, al cui vertice c'è Rocco Commisso, che ha rilevato il club nel 2019 dai fratelli Andrea e Diego Della Valle. Commisso è il fondatore e CEO di Mediacom, una delle maggiori società di telecomunicazioni via cavo negli Stati Uniti.
Più conosciute sono le squadre milanesi: Inter e Milan appartengono rispettivamente a Oaktree Capital Management e RedBird, entrambe società statunitensi. Al centro della questione c'è anche la Roma, di proprietà di Dan Friedkin, un imprenditore statunitense. Friedkin, attraverso il suo gruppo The Friedkin Group, ha acquisito il club nel 2020 da James Pallotta, anche lui, tra l'altro, americano.