Fabregas può festeggiare ancora una volta in laguna, dopo lo splendido risultato messo a segno dai suoi ragazzi, che hanno dimostrato quanto la zona retrocessione non si addica alle potenzialità della squadra.
Un match complicatissimo quello giocato al Sinigaglia nel Monday Night di Serie A: due espulsioni, un arbitraggio discutibile e un pubblico caldissimo che ha esortato la squadra fino al 94°, rivelandosi, alla fine, il dodicesimo uomo in campo.
Ora ai biancoblù non resta che festeggiare l'ennesima prestazione di livello che, seppur tra alti e bassi, conferma le ottime qualità dei singoli giocatori e una coesione di squadra dettata anche da un allenatore bravo e capace.
Si chiude la 21ª giornata di Serie A con questo spettacolare posticipo, sofferto per i padroni di casa fino al 70° minuto. Gli uomini di Fabregas sono passati in vantaggio al quinto minuto con un bellissimo gol di Diao, che ha insaccato con potenza sopra la testa di Sava, tra i pali dei friulani. Il primo tempo è abbastanza combattuto, ma prima dell'intervallo ci pensa il talismano Gabriel Strefezza a raddoppiare con un tiro altrettanto spettacolare al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Dopo la ripresa i friulani partono forti e vogliono recuperare il doppio svantaggio; lo fanno bene grazie a Martin Payero, che come un rapace d'area sfrutta un pasticcio difensivo dei lagunari e segna il 2-1.
La partita si infiamma quando, al 57°, Edoardo Goldaniga viene espulso per un doppio giallo dubbio per un fallo su Payero. Il pubblico inizia a scaldarsi per l'episodio che indubbiamente potrebbe penalizzare i comaschi e impedire loro di difendere il prezioso vantaggio.
I biancoblù, però, non arretrano di un millimetro e non rischiano, galvanizzati anche dagli spettatori. Non è remissivo neppure Cesc Fabregas, che opta per far entrare il gioiellino Nico Paz, fino ad allora tenuto in panchina.
Il karma gira per tutti, e infatti al 64° anche l'Udinese rimane in dieci uomini dopo un fallo tattico di Solet, che impedisce a Cutrone di scappare in contropiede a campo aperto.
E poi, apoteosi Como: sulla scia della parità numerica i padroni di casa ne fanno due in dieci minuti e chiudono i conti. Prima Bijol al 78° con un’autorete, poi ancora lui, Nico Paz, quasi allo scadere.
I lagunari ora sono tredicesimi con 22 punti: questo non vuol dire certamente salvezza, perché come sappiamo quest'anno la classifica è cortissima in zona retrocessione, e perdere anche solo una partita potrebbe peggiorare le proprie condizioni.
Tuttavia, i comaschi possono dire di aver fatto un buon passo in avanti soprattutto dal punto di vista mentale: una prova di maturità chiesta dal tecnico spagnolo e ottenuta. I lagunari hanno tutti i mezzi per imporsi nella parte bassa della classifica e, soprattutto, per ambire a qualcosa di più in vista del finale di stagione.
Oggi al Sinigaglia i padroni di casa hanno fatto bene a vincere, perché adesso gli impegni fino a fine febbraio saranno molto ardui per il Como. Alla prossima arriva in laguna un'Atalanta affamata, che deve vincere per restare in corsa scudetto dopo la brutta sconfitta in casa col Napoli. Nei primi di febbraio i lagunari volano a Bologna, coi rossoblù che hanno il dente avvelenato e sono in condizione.
A completare il mese arrivano Juventus, Fiorentina e Napoli. Certamente non il più facile dei calendari, in cui i biancoblù dovranno capitalizzare al massimo. Nel calcio mai dire mai; intanto ora gli uomini di Fabregas, anche solo per questa notte, dormiranno sonni tranquilli.