20 Apr, 2025 - 11:24

Perché Roberto Da Crema è finito in carcere? Ecco cosa è successo e cosa fa oggi

Perché Roberto Da Crema è finito in carcere? Ecco cosa è successo e cosa fa oggi

Roberto Da Crema, meglio conosciuto come il Baffo, è stato uno dei volti più iconici della televisione italiana. Negli anni d’oro delle televendite, dominava il piccolo schermo con il suo tono concitato, l’asma da prestazione e quel baffo inconfondibile

Un personaggio che ha fatto la storia del commercio televisivo, vendendo ogni mese decine di migliaia di prodotti, dagli orologi Watch (imitazione degli Swatch) a scale e forni.

Ma nel 2003 il sogno si trasforma in incubo. Durante una giornata apparentemente normale negli studi di Radio Italia, sei volanti della polizia lo aspettano fuori: per Roberto Da Crema scatta l’arresto.

Scopriamo perché venne arrestato e l’accusa.

Da re delle televendite a San Vittore: perché Roberto Da Crema è finito in carcere

L’accusa per Roberto da Crema è stata pesante: bancarotta fraudolenta. Il verdetto? Un anno e otto mesi con la condizionale, accompagnati da una maxi multa da 650mila euro.

Inizia così uno dei periodi più bui della sua vita: sette giorni a San Vittore con il figlio Moris. Il senso di colpa era opprimente, ma perfino in carcere il suo volto era familiare: i detenuti volevano conoscerlo. Anche lì era il Baffo.

Per far fronte alla salatissima multa da 650mila euro ricevuta dopo la condanna per bancarotta, Roberto, ha messo in campo tutta la sua creatività. Lontano dalle classiche televendite, ha ideato un nuovo format su Odeon TV, dove visitava i locali notturni più famosi d’Italia e vendeva spazi pubblicitari.

Un’intuizione vincente: grazie anche agli sponsor, in appena due anni è riuscito a saldare l’intera multa, risollevando le sue finanze e confermandosi, ancora una volta, un vero animale da business.

Nuova vita a Lampedusa: la rinascita del Baffo Roberto da Crema 

Dopo il clamore mediatico e la caduta libera, Roberto Da Crema ha scelto di sparire dai riflettori. E lo ha fatto nel modo più radicale possibile: trasferendosi a Lampedusa, lontano da Milano e dal mondo dello spettacolo. Qui, insieme alla moglie Raffaella, ha trovato un rifugio, un porto sicuro dove ricominciare da zero.

Sull’isola ha riscoperto una passione antica: il mare. La pesca è diventata una terapia, una nuova forma di libertà. E non è raro trovarlo dietro al banco del pesce al mercato, pronto a consigliare i clienti con la stessa grinta che metteva davanti alle telecamere.

Non lo fa per soldi ma per il piacere di rispolverare quel talento che lo ha reso celebre. La sua “Sciura Maria” ora è il passante al mercato, e i suoi “affari d’oro” sono diventati sorrisi spontanei e giornate al largo.

È proprio a Lampedusa che Roberto Da Crema ritrova sé stesso. Niente urla, niente vendite forzate, solo il rumore del mare e la semplicità della vita quotidiana. Una rinascita silenziosa, ma potente.

Il ritorno a Milano: oggi il Baffo è un imprenditore di successo

Se pensavate che il Baffo avesse abbandonato del tutto il mondo del business, vi sbagliate di grosso. Nel 2013 arriva una telefonata destinata a cambiare di nuovo la sua vita: un vecchio amico gli propone di rilevare merce invenduta da un cambio merci.

Roberto ci pensa un attimo, fiuta l’opportunità e decide di tornare in pista.
Affitta un ex negozio cinese a Busnago, sistema qualche lampadina, riceve un carico di abiti fuori moda. Un altro avrebbe mollato, lui invece no: compra uno spazio notturno su Telelombardia e torna a parlare agli spettatori. L’idea funziona. Da quel piccolo magazzino nasce un nuovo impero.

Oggi Roberto Da Crema gestisce cinque magazzini in Lombardia, con un’azienda che ha toccato i 20 milioni di euro di fatturato annuo. Non è più da solo: lavora fianco a fianco con i figli, Moris e Valentina, veri eredi del suo spirito imprenditoriale. 

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