29 Apr, 2025 - 14:06

"Quelli della notte", chi erano i protagonisti e per quanti anni è andato in onda?

"Quelli della notte", chi erano i protagonisti e per quanti anni è andato in onda?

"Quelli della notte" è uno dei programmi televisivi più iconici e rivoluzionari della televisione italiana degli anni Ottanta. Ideato e condotto da Renzo Arbore, il varietà andò in onda su Rai 2 dal 29 aprile al 14 giugno 1985, per un totale di 32 puntate trasmesse in seconda serata, dal lunedì al venerdì, con una durata di circa 90 minuti ciascuna. Nonostante la brevissima durata – una sola edizione in poco più di un mese e mezzo – il programma ha lasciato un segno profondo nella cultura popolare italiana, anticipando linguaggi e formule che avrebbero caratterizzato la televisione nei decenni successivi.

"Quelli della notte", come è nato il programma?

Renzo Arbore, reduce dal successo di "Cari amici vicini e lontani", propose a Giovanni Minoli un format che rompesse con la nostalgia e desse spazio all’improvvisazione, alla satira e all’assurdo. L’idea nacque, secondo Arbore, pensando alle chiacchiere notturne e alle riunioni di condominio della sua Foggia natale, ma anche come risposta creativa al vuoto lasciato dal monoscopio notturno della Rai.

Il programma si presentava come una jam session tra varietà, talk show, musica e comicità, ambientato in un salotto arabeggiante e volutamente kitsch, ricostruito nello studio A del Centro di produzione Rai di Via Teulada a Roma.

Il cast e i protagonisti di "Quelli della notte".

Il vero punto di forza di "Quelli della notte" fu il suo cast corale, composto da una galleria di personaggi surreali, ciascuno portatore di un tormentone o di una maschera che sarebbe entrata nel linguaggio comune degli italiani. Ecco i protagonisti principali:

  • Renzo Arbore: conduttore, regista e anima del programma, orchestrava il caos del salotto con ironia e intelligenza, mantenendo sempre il controllo sull’improvvisazione collettiva.
  • Nino Frassica (Frate Antonino da Scasazza): interpretava un improbabile frate calabrese, autore di aneddoti (“nanetti”), proverbi e concorsi paesani, con un linguaggio surreale e nonsense.
  • Massimo Catalano: filosofo dell’ovvio, maestro del lapalissiano, divenne celebre per le sue massime tautologiche come “È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati”.
  • Maurizio Ferrini: rappresentava il venditore romagnolo di pedalò dalle simpatie filosovietiche, portando in scena una comicità basata su stereotipi regionali e politici.
  • Simona Marchini: la segretaria pettegola, sognatrice e appassionata di telenovelas, incarnava la figura della donna “svampita” ma arguta.
  • Marisa Laurito: la “cugina” invadente, sempre in attesa del fidanzato Scapizza, rappresentava la parente impicciona tipica delle famiglie italiane.
  • Roberto D’Agostino: lookologo e critico dell’effimero, profeta dell’“insostenibile leggerezza dell’essere”, portava in tv una satira pungente della società dell’apparenza.
  • Riccardo Pazzaglia: filosofo partenopeo, esperto di “brodo primordiale”, apriva spesso le discussioni con temi provocatori e surreali.
  • Andy Luotto: inizialmente nei panni di Harmand, un arabo dal linguaggio inventato e tormentoni come “popl’ arab’”, poi, a seguito di polemiche, passò a interpretare un italo-americano.
  • Giorgio Bracardi: noto per le sue voci e i suoi personaggi grotteschi, arricchiva il cast con la sua comicità demenziale.
  • Dario Salvatori: critico musicale, portava il suo contributo tra musica e cultura pop.
  • Antonio e Marcello, Stefano Palatresi, la band New Pathetic Elastic Orchestra e il Maestro Gianni Mazza: costituivano la componente musicale, fondamentale per l’atmosfera da jam session del programma.

Oltre a questi, numerosi ospiti e personaggi minori contribuirono a creare un microcosmo variegato e imprevedibile, in cui ogni sera poteva accadere di tutto.

Il linguaggio e l’impatto culturale

"Quelli della notte" fu un laboratorio di satira, improvvisazione e contaminazione di generi. La trasmissione prendeva di mira i salotti televisivi in voga tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, parodiando la confusione e la superficialità dei talk show dell’epoca. Il programma si distingueva per il suo ritmo incalzante, l’assoluta libertà espressiva e la capacità di creare tormentoni e maschere che sarebbero diventate patrimonio collettivo.

Il successo fu immediato e travolgente: nonostante l’orario notturno, "Quelli della notte" conquistò milioni di spettatori, diventando un fenomeno di costume e influenzando profondamente la televisione italiana. La sua originalità stava nella capacità di unire improvvisazione, comicità intelligente e satira sociale, anticipando la tv dell’era dei talk e dei reality, ma con una qualità e una professionalità che sarebbero poi diventate sempre più rare.

Durata e conclusione

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, "Quelli della notte" andò in onda per una sola stagione, dal 29 aprile al 14 giugno 1985, per un totale di 32 puntate, con alcune interruzioni dovute a eventi di cronaca come la strage dell’Heysel. La sua unicità risiede proprio nell’essere stato un evento irripetibile, una sorta di “festa notturna” collettiva che ha segnato la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova stagione televisiva.

Eredità

A distanza di quarant’anni, "Quelli della notte" resta un punto di riferimento per chiunque si occupi di televisione e comunicazione. Ha dimostrato come la creatività, l’intelligenza e la capacità di giocare con i linguaggi possano trasformare anche una fascia oraria marginale in un appuntamento imperdibile, capace di entrare nella storia della tv italiana.

 

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