10 May, 2025 - 13:29

Chi era Matilde Lorenzi, sorella di Lucrezia: la giovane sciatrice morta dopo una tragica caduta

Chi era Matilde Lorenzi, sorella di Lucrezia: la giovane sciatrice morta dopo una tragica caduta

Matilde Lorenzi era molto più di una semplice promessa dello sci italiano. A soli 20 anni aveva già collezionato risultati di rilievo nelle discipline veloci come discesa libera e superG, battendo anche atlete della squadra di Coppa del Mondo. Ma il suo sogno si è tragicamente interrotto il 28 ottobre 2024, quando una caduta durante un allenamento in Val Senales le ha provocato un trauma cranio-facciale fatale.

Era iscritta al Centro sportivo dell’Esercito ed era considerata una delle punte di diamante della squadra juniores femminile. Con la vittoria del titolo italiano assoluto e giovani in supergigante e piazzamenti di rilievo ai Mondiali junior, Matilde sembrava destinata a una carriera luminosa. Il sogno però di è infranto.

Ma cosa ha causato l’incidente che le è costato la vita? Quali erano i suoi traguardi più importanti nello sci? E com’era il suo rapporto con la sorella Lucrezia? Scopriamolo nei paragrafi che seguono.

Una carriera promettente nello sci azzurro: traguardi e ambizioni di Matilde Lorenzi

Matilde Lorenzi aveva iniziato a sciare all’età dell’asilo e da allora non si era più fermata. Cresciuta sportivamente nel vivaio del Sestriere, si era specializzata nelle discipline veloci dello sci alpino, in particolare nel supergigante. La sua carriera ha raggiunto un momento chiave nella stagione 2023/2024, quando si è laureata campionessa italiana assoluta e giovani, battendo persino atlete di livello internazionale come Laura Pirovano.

La giovane atleta aveva esordito in Coppa Europa l’11 febbraio 2021 a Santa Caterina Valfurva, mostrando costanti miglioramenti fino a ottenere l’11º posto nel superG di St. Moritz a dicembre 2023. Ai Mondiali juniores di Chatel, in Francia, Matilde aveva ottenuto un sesto posto in discesa e un quarto nel team event, dimostrando grande competitività a livello internazionale.

Pur non avendo ancora debuttato in Coppa del Mondo, era seguita con attenzione dagli allenatori della Nazionale, tra cui Angelo Weiss, ex olimpionico. La strada sembrava ormai tracciata verso il massimo livello agonistico, ma il destino ha fermato tutto nel modo più crudele.

Il dramma in Val Senales e l’omaggio commosso della sorella Lucrezia Lorenzi

Il 28 ottobre 2024, Matilde stava affrontando una sessione di allenamento sulla pista Grawand G1 in Val Senales, Alto Adige. Durante la discesa, i suoi sci si sono divaricati e ha perso il controllo, sbattendo violentemente il volto sul ghiaccio. Uno sci si è staccato e la ragazza è finita fuori pista. Immediatamente soccorsa e intubata, è stata trasportata in elicottero all’ospedale San Maurizio di Bolzano, dove è stata sottoposta a un delicato intervento d’urgenza per le gravi ferite riportate alla testa. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei medici, Matilde è morta nella notte successiva.

Il dolore della famiglia è stato immenso, ma anche composto e pieno di dignità. La sorella Lucrezia, anche lei atleta, è tornata a gareggiare pochi giorni dopo, portando con sé il ricordo della “sua Mati” in ogni curva della pista. “In pista non sarò mai più sola”, ha detto commossa, con al braccio un tatuaggio a forma di sole in suo onore.

Il padre, Adolfo Lorenzi, ha raccontato come l’ultima discesa di Lucrezia gli abbia trasmesso un’emozione diversa, come se Matilde fosse ancora lì, a sostenere la sorella. Un’energia speciale, quella di Matilde, che non si spegnerà facilmente. La famiglia ha annunciato anche la creazione della fondazione #matildina4safety, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza sulle piste da sci attraverso l’innovazione tecnologica e la prevenzione.

La vita privata di Matilde: tra passione per la montagna e sogni fuori dalla neve

Matilde non era solo una sciatrice di talento, ma una giovane donna ricca di interessi. Amava la moda, la cucina e la fotografia, trovava relax nell’uncinetto e passava il tempo libero leggendo romanzi. Il suo legame con la natura e in particolare con la montagna era profondo e spirituale. La neve, per lei, rappresentava non solo una sfida sportiva, ma una forma d’arte. "Sciare è come dipingere, si lascia sempre una traccia", aveva detto in un’intervista.

Nata nel 2004, Matilde era entrata nel Centro Sportivo dell’Esercito Italiano per portare avanti con disciplina e orgoglio la sua carriera atletica. Ma non aveva mai rinunciato alla semplicità e al sorriso. Il suo ricordo oggi è custodito non solo dai familiari, ma da tutta la comunità dello sci italiano.
 

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