Un uomo di 60 anni, originario di Bressanone e residente tra Alto Adige e Trentino, si trova attualmente in carcere a Padova con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della nipote minorenne. L’arresto è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Padova lo scorso 24 aprile, in flagranza di reato, dopo che le indagini hanno raccolto elementi che indicano come l’uomo abbia approfittato della sua posizione di nonno e dell’assenza dei genitori della bambina per compiere gli abusi durante le visite a casa della famiglia a Padova.
Le indagini sono partite in seguito a una segnalazione e si sono rapidamente estese grazie alla collaborazione tra le autorità di Padova, Bolzano e Trento. Su disposizione della magistratura, sono state effettuate perquisizioni sia nell’abitazione che nei luoghi di lavoro del sessantenne, tra Veneto e Alto Adige.
Nel corso delle operazioni, la polizia ha sequestrato computer, telefoni cellulari e numerosi altri dispositivi informatici, all’interno dei quali è stato scoperto un ingente quantitativo di materiale pedopornografico: migliaia di file, tra foto e video, alcuni dei quali documenterebbero anche le violenze perpetrate sulla nipote.
L’arresto è stato convalidato dal giudice, che ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere presso la casa circondariale Due Palazzi di Padova.
Il fascicolo relativo alla detenzione del materiale pedopornografico è stato trasmesso per competenza al Tribunale di Trento, dove si concentreranno gli sviluppi giudiziari di questa parte dell’inchiesta.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Padova, sono tuttora in corso: gli investigatori stanno analizzando in dettaglio tutti i supporti informatici sequestrati per verificare la presenza di ulteriori elementi utili e per individuare eventuali altri minori coinvolti o vittime di reati analoghi. Non si esclude che, dall’esame approfondito del materiale informatico, possano emergere nuovi elementi rilevanti per l’inchiesta.
L’intera operazione si inserisce nel più ampio impegno delle forze dell’ordine contro i crimini su minori e lo sfruttamento sessuale online, con la collaborazione tra le procure e le squadre mobili di diverse province per garantire la massima efficacia investigativa e la tutela delle vittime.