Giampietro Lago, ex comandante dei RIS di Parma, torna a parlare del delitto di Garlasco e della condanna di Alberto Stasi in un’intervista rilasciata al Corriere nel maggio 2025, in un momento in cui nuove indagini e tracce riaccendono il dibattito su uno dei casi più discussi della cronaca italiana.
Lago è netto: «Il processo ha stabilito che Stasi è colpevole, una nuova traccia può non significare nulla».
Il generale sottolinea come tutte le opportunità di difesa per Alberto Stasi siano state rispettate in ogni grado di giudizio, e che la verità processuale ha permesso di stabilire la colpevolezza dell’imputato oltre ogni ragionevole dubbio.
Lago invita a riconoscere che in giustizia esiste sempre un certo grado di incertezza e che questa va accettata come parte integrante del sistema giudiziario.
Rispetto alle nuove indagini che coinvolgono Andrea Sempio e alle tracce biologiche emerse a distanza di 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, Lago mantiene un approccio prudente: è «doveroso approfondire e contestualizzare» queste nuove prove, ma esse devono essere considerate come integrazioni e non possono cancellare le indagini, le perizie, le testimonianze e le sentenze già avvenute.
Solo se le nuove informazioni si riveleranno davvero significative, potranno integrare o persino ribaltare lo stato attuale delle cose, ma questo potrà essere valutato solo a posteriori.
Lago ribadisce che una singola traccia, biologica o di altra natura, può essere dirompente ma anche irrilevante, a seconda del contesto investigativo.
L’importante, secondo l’ex comandante dei RIS, è acquisire nuove informazioni in modo rigoroso e coerente con il quadro già costruito dalle indagini precedenti.