10 Jun, 2025 - 11:06

Chi è Stefano Nazzi, il narratore del crimine: vita privata e carriera del giornalista

Chi è Stefano Nazzi, il narratore del crimine: vita privata e carriera del giornalista

Negli ultimi anni il suo nome è diventato familiare a chi segue il true crime italiano: Stefano Nazzi è la voce e la penna che ha trasformato i fatti di cronaca nera in narrazioni avvincenti e mai morbose.

Con Indagini, il podcast da milioni di ascolti, ha conquistato un pubblico vasto e trasversale, diventando un riferimento per il racconto giornalistico dei delitti più efferati del nostro Paese.

Dietro quella voce pacata, però, c'è molto di più: una carriera solida nel giornalismo, anni di lavoro nelle redazioni di testate storiche, e una vita privata che rimane, volutamente, lontana dai riflettori.

Ma chi è davvero Stefano Nazzi? Come ha costruito il suo successo e cosa sappiamo della sua quotidianità fuori dai microfoni?
Cosa faceva prima di Indagini? Perché ha scelto di raccontare i crimini in questo modo? È sposato? Dove vive oggi? Scopriamolo insieme.


La carriera di Stefano Nazzi: dal giornalismo alla voce del crimine

Nato a Roma nel 1961 ma cresciuto a Milano, Stefano Nazzi ha mosso i primi passi nel mondo dell’informazione lavorando per MF Milano Finanza, per poi passare a testate come Bell’Europa e riviste del gruppo Mondadori. 

È diventato giornalista professionista nel 1991 e ha ricoperto ruoli di rilievo: tra gli altri, è stato vicedirettore del magazine Donna e successivamente ha lavorato per oltre 18 anni nella redazione di Gente, dove si è specializzato in cronaca nera.

Nel 2021 approda a Il Post, dove propone a Francesco Costa la creazione di un podcast che raccontasse il dietro le quinte di casi giudiziari celebri e meno noti, analizzando anche l’approccio dei media. Così nasce Indagini, oggi ai vertici delle classifiche di ascolto su Spotify e vincitore di premi agli Italian Podcast Awards.

I progetti editoriali di Stefano Nazzi tra podcast, libri e TV

Stefano Nazzi è molto più di una voce: è un autore capace di ricostruire eventi complessi con precisione e sobrietà. Oltre a Indagini, è ideatore di Altre Indagini, altro podcast per Il Post, e autore di due libri pubblicati da Mondadori: Il volto del male (2023), che esplora dieci casi emblematici di cronaca nera, e Canti di guerra, romanzo che racconta la Milano criminale degli anni '70 tra gangster e omicidi.

Nel 2023 fa il suo debutto televisivo con Delitti in famiglia su Rai 2, docuserie incentrata su omicidi avvenuti nel contesto domestico. Inoltre, è stato coinvolto nel progetto promozionale italiano per True Detective: Night Country, al fianco di Jodie Foster, a testimonianza della sua autorevolezza nel racconto del crimine. Oggi approda a Belve Crime.

Il suo tratto distintivo? La capacità di mantenere toni asciutti, oggettivi, evitando lo spettacolo del dolore. Nazzi non cerca lo scandalo, ma la comprensione del “perché”: cosa spinge una persona a uccidere? Quali segnali non sono stati colti prima?

Vita privata di Stefano Nazzi: riservatezza e passioni fuori scena

Nonostante il successo mediatico, Stefano Nazzi è una persona estremamente riservata. In rare interviste, ha raccontato solo alcuni frammenti della sua vita personale. Vive a Milano, dove si trasferì da bambino con la famiglia, e si definisce “milanese da sempre”. Sulla sua situazione familiare si sa poco e nulla: non è noto se sia sposato o abbia figli.

La sua giornata inizia con la lettura dei giornali e l’ascolto di Morning, il podcast quotidiano di Francesco Costa. Ama il rigore, la precisione e, secondo quanto racconta, riflette molto sul peso delle parole che usa. La sua riflessione preferita riguarda proprio la motivazione dei crimini: “Non esistono mostri improvvisi. Il male ha sempre una radice, e spesso nasce in contesti ben precisi”.

Appassionato di storie vere, Nazzi evita l’eccesso di tecnicismi e cerca di calare ogni evento all’interno del contesto sociale in cui è nato. Questo approccio è ciò che rende i suoi lavori così apprezzati e riconoscibili.

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