La voce aveva già iniziato a circolare qualche tempo fa in merito ad un ipotetico slittamento del Festival di Sanremo per quanto riguarda le date ed effettivamente sembra confermato questo rumor. Ecco allora quando dovrebbe andare in onda la kermesse canora di mamma Rai il prossimo anno!
Secondo quanto riporta il Messaggero, il Festival di Sanremo slitterà. Carlo Conti guiderà nuovamente la manifestazione giunta alla 76esima edizione, tornando alla conduzione e alla direzione artistica dopo il successo di quest'anno.
Una delle prime sfide è stata proprio la scelta delle date, resa complessa dalla concomitanza con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina (6-22 febbraio). Per proteggere ascolti e introiti pubblicitari, si è deciso di evitare la sovrapposizione dei due eventi, entrambi trasmessi dalla Rai. Le ipotesi alternative, come fine gennaio o inizio marzo, sono state scartate perché considerate sfavorevoli rispettivamente per il mercato discografico e per i potenziali dati di ascolto.
Il Festival di Sanremo 2026 dovrebbe andare in onda, quindi, da martedì 24 a sabato 28 febbraio 2026. Ovviamente attendiamo il comunicato stampa ufficiale da parte della Rai.
Ricordiamo che, guardando indietro nella storia del Festival, la sua programmazione a fine febbraio non è un'eccezione, ma una vera e propria regola che ha dominato per oltre un decennio. Questa consuetudine ha preso piede alla fine degli anni '80 ed è diventata un marchio di fabbrica della kermesse per tutti gli anni '90.
L'epoca d'oro di questa collocazione si può far risalire al 1988 (24-27 febbraio) e al 1989 (21-25 febbraio). Da quel momento l'Ariston ha acceso le sue luci in quel periodo. Con il passare degli anni poi la messa in onda è sempre stata anticipata: basti pensare che passiamo alle date dal 16 al 20 febbraio del 2010 a quelle dal 4 all'8 febbraio del 2020.
Sanremo e la Rai, un legame che qualcuno ha provato a mettere in discussione ma che il mercato ha confermato essere indissolubile. Si chiude così, con un unico e prevedibile vincitore, la complessa vicenda legale nata dalla sentenza del TAR Liguria, che a dicembre aveva dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival da parte del Comune alla tv di Stato, imponendo una gara pubblica.
La Rai aveva immediatamente impugnato la decisione, costruendo una difesa forte, basata su un concetto chiave: "il format è nostro”. Per i legali di viale Mazzini, nessun altro operatore sarebbe titolato a organizzare la kermesse nella sua forma attuale, data la sua storicità sulla televisione pubblica, l'impegno finanziario e il suo valore di evento di interesse nazionale, come definito da una delibera Agcom.
Obbedendo alla sentenza, il Comune di Sanremo ha comunque avviato la procedura richiesta, aprendo una manifestazione di interesse per l'organizzazione e la trasmissione in chiaro delle edizioni 2026, 2027 e 2028, con opzione di proroga biennale. Alla scadenza dei termini, però, sul tavolo è arrivata una sola busta: quella della Rai. L'esito, di fatto, mette fine alla contesa e rafforza la posizione dell'azienda. Mediaset e Discovery hanno, quindi, fatto un passo indietro o forse non hanno mai pensato di appropriarsi del format storico Rai.
“Un passaggio chiave”, ha commentato soddisfatto il sindaco Alessandro Mager, che ora si prepara ad avviare la fase di negoziazione con il partner di sempre. Se le verifiche confermeranno che la proposta va bene, la Rai si assicurerà il Festival per almeno altri tre anni. La gara c’è stata, ma la partita non è mai realmente iniziata, confermando che, al di là delle aule di tribunale, l’identità di Sanremo e quella della Rai sono, nei fatti, la stessa cosa.