A volte basta un casting per far tremare le fondamenta di un intero fandom. È il caso di "Harry Potter", che dopo aver annunciato i giovani protagonisti della nuova serie firmata HBO, ora svela un altro nome chiave: Bertie Carvel sarà Cornelius Fudge (Cornelius Caramell), il Ministro della Magia più controverso del Wizarding World.
Una scelta che sta già facendo discutere, non solo per l’interprete - acclamato attore teatrale e volto già noto agli spettatori più attenti - ma anche per il ruolo stesso, che nella nuova serie potrebbe avere un peso narrativo molto diverso rispetto ai film.
Carvel, classe 1977, non è uno qualsiasi: ha vestito i panni di Tony Blair in "The Crown", di Rupert Murdoch in "Ink", ha incantato i teatri londinesi e vinto più di un Laurence Olivier Award. La HBO lo ha già nel radar - lo vedremo anche nel prequel di "Game of Thrones", "A Knight of the Seven Kingdoms".
Ma la vera sorpresa è che interpreterà Fudge fin dalla prima stagione della serie "Harry Potter", un salto temporale rispetto ai film, dove il personaggio faceva il suo ingresso solo nel secondo capitolo. Un dettaglio non da poco, che suggerisce un’impostazione narrativa molto più ricca e politica per questa nuova trasposizione.
Ecco cosa sappiamo - e cosa possiamo aspettarci - dal nuovo volto del potere magico.
Nel film del 2002 "Harry Potter e la Camera dei Segreti", Cornelius Fudge - conosciuto in Italia come Cornelius Caramell - appariva per la prima volta interpretato da Robert Hardy, già over 70 e perfetto nel ruolo del burocrate impaurito e ambivalente. Adesso, accanto al golden trio Dominic McLaughlin, Arabella Stanton e Alastair Stout e agli altri nomi ufficiali del cast ci sarà anche Robert Hugh Carvel.
Carvel, ha 47 anni, porta con sé un’energia diversa. Il nuovo Ministro della Magia sarà più giovane, più dinamico, e probabilmente più presente nella trama già dalle prime stagioni.
Nei libri, Fudge viene solo menzionato nel primo capitolo della saga, ma non compare mai fisicamente fino alla seconda avventura. La serie HBO, però, sembra intenzionata a giocare d’anticipo. La scelta di inserire Fudge già nella prima stagione apre a una serie di possibilità narrative: potremmo vederlo alle prese con l’instabilità post-Voldemort, con i primi segnali di un ritorno oscuro, o semplicemente introdotto per arricchire il contesto politico del mondo magico. Una mossa astuta per costruire una tensione che crescerà stagione dopo stagione.
E poi, parliamoci chiaro: chi meglio di un attore come Carvel - esperto nel dare profondità ai personaggi più ambigui - può interpretare un politico il cui più grande difetto è proprio il negazionismo?
L’introduzione precoce di Fudge non è solo un vezzo da remake: è una dichiarazione d’intenti. HBO ha promesso un adattamento "più fedele" ai libri, ma allo stesso tempo ha tutte le intenzioni di espandere e arricchire ciò che nei film è stato lasciato sullo sfondo. Il mondo magico, in fondo, è molto più vasto di Hogwarts, e il potere politico ha un ruolo fondamentale in quasi tutte le scelte narrative della saga.
Con una prima stagione da otto episodi, c’è tutto lo spazio per seminare elementi di worldbuilding che nei film venivano spesso compressi. Cornelius Fudge, in questa chiave, diventa un’ottima lente per mostrare gli equilibri istituzionali del Ministero, l’ipocrisia del potere, e la cecità della politica davanti alla verità.
Soprattutto in un momento in cui Voldemort è ancora dato per morto e l’intero sistema magico vive nell’illusione di una pace consolidata. E c’è di più: questa scelta apre alla possibilità che altri personaggi "secondari" dei primi libri trovino nuova linfa narrativa. Chi ci dice, ad esempio, che non vedremo Lucius Malfoy tramare con il Ministro già nei primi episodi?
Carvel è un attore da palcoscenico, abituato ai ruoli sfaccettati e tormentati. Ha il fisico e la voce per dare autorità a Fudge, ma soprattutto ha quella presenza scenica che può trasformare un semplice burocrate in un vero antagonista morale. Non sarà un villain in senso classico, certo, ma il suo atteggiamento negazionista, le scelte di comodo e la sua paura cronica faranno di lui una figura divisiva.
E non è un caso che la HBO lo abbia voluto nel cast proprio ora. L’universo di "Harry Potter" sta affrontando una nuova era, tra tensioni, polemiche e bisogno di rinnovamento. Un Ministro della Magia giovane, interpretato da un attore brillante e navigato, è l’emblema perfetto di questa trasformazione. Più vicino ai libri, forse, ma anche più vicino ai tempi attuali, dove il confine tra politica e propaganda è sempre più sottile.
Le riprese inizieranno nell’estate del 2025, ma l’attesa è già febbrile. Bertie Carvel è pronto a diventare il nuovo volto del potere magico. Resta solo da capire da che parte starà, quando le tenebre torneranno a farsi sentire.