30 Jun, 2025 - 14:34

Netflix, "Case 39": ispirato a una storia vera o pura invenzione?

Netflix, "Case 39": ispirato a una storia vera o pura invenzione?

Tornato alla ribalta grazie alla programmazione su Netflix, Case 39 è un film thriller disturbante e ambiguo.

Diretto da Christian Alvart e interpretato da Renée Zellweger, il film racconta la storia di un’assistente sociale alle prese con un caso apparentemente ordinario che si trasforma presto in un incubo soprannaturale.

Ma Case 39 si basa davvero su eventi accaduti, oppure è un racconto totalmente frutto della fantasia? Scoprilo nell'articolo.

Case 39 si basa su una storia vera?

Prima di procedere con la lettura guarda il trailer, grazie al canale Cineocchio:

Nonostante l’atmosfera inquietante e il tono realistico con cui si sviluppa la trama, Case 39 non è basato su una storia vera.

Il film nasce dalla penna dello sceneggiatore Ray Wright, che ha costruito un thriller psicologico con forti elementi soprannaturali, ma non si riferisce a un caso giudiziario reale.

Il film, però, riesce a sfruttare appieno le paure universali – l’infanzia deviata, la perdita di controllo, il male nascosto dietro l’innocenza – per dare al pubblico l’illusione che quanto accade sullo schermo possa, in qualche modo, essere accaduto davvero. Ma non è così.

Se il paranormale non fa per te, non guardarlo.

Di cosa parla il film

Emily Jenkins, assistente sociale interpretata da una bravissima Renée Zellweger, è abituata a confrontarsi con il lato oscuro delle famiglie. Ma quando le viene assegnato il caso della piccola Lillith "Lily" Sullivan, una bambina di dieci anni apparentemente vittima di abusi, non immagina di essere sul punto di spalancare le porte dell'inferno, letteralmente.

Il caso numero 39 del suo archivio non è solo un fascicolo, è un biglietto di sola andata per la follia e per il male.

All'inizio, tutto sembra tragicamente familiare. I voti di Lily sono in calo, i genitori sono distanti e ostili. I sospetti di Emily diventano una terribile certezza quando sventa un tentativo dei genitori di uccidere la figlia, gassandola nel forno di casa.

Con l'aiuto del detective Mike Barron, un burbero Ian McShane, Emily salva la bambina, portandola via da quell'orrore. Ma le cose non sono affatto come sembrano.

Mossa da un istinto di protezione, Emily decide di prendere Lily in affido temporaneo. È l'inizio della fine. Strani e inquietanti eventi iniziano a manifestarsi intorno a lei. Un altro dei suoi casi, un ragazzo di nome Diego, massacra i propri genitori dopo aver ricevuto una misteriosa telefonata dalla casa di Emily. I sospetti ricadono su Lily.

La situazione precipita quando il migliore amico di Emily, lo psicologo Douglas (un giovane Bradley Cooper), tenta di valutare la bambina.

Durante la seduta, Lily ribalta i ruoli: non è lei a essere analizzata, ma è lei che scava nelle paure più profonde di Douglas. Quella stessa notte, terrorizzato da un'allucinazione di calabroni che gli escono dal corpo, lo psicologo si toglie la vita.

Disperata, Emily torna dai genitori di Lily, rinchiusi in un istituto psichiatrico. Lì, scopre una verità agghiacciante: Lily non è umana.

SPOILER, Lily non è umana

È un demone che si nutre delle emozioni umane, e i genitori non stavano cercando di uccidere una bambina, ma di salvarsi da un'entità malvagia. Le dicono che l'unico modo per fermarla è farla addormentare. Poco dopo, anche loro vengono eliminati, tormentati da allucinazioni orchestrate dalla malevola creatura.

Anche il detective Barron, inizialmente scettico, cade vittima del potere di Lily. Una telefonata lo convince di essere attaccato da cani feroci, portandolo a spararsi accidentalmente alla testa. Rimasta sola, Emily capisce di dover agire.

Avvelena il tè di Lily con un sedativo e, mentre la creatura dorme, dà fuoco alla casa. Ma Lily ne esce illesa, un'apparizione spettrale che fa dubitare Emily della sua stessa sanità mentale.

La resa dei conti è un viaggio disperato verso la distruzione. Emily guida a tutta velocità, cercando di spaventare Lily, ma il demone la trascina in un'allucinazione, costringendola a rivivere un trauma infantile.

Con una forza di volontà sovrumana, Emily spezza l'illusione, vedendo per la prima volta la paura negli occhi del suo tormentatore.

Senza più nulla da perdere, guida l'auto dritta verso un molo, facendola precipitare nell'acqua gelida. Mentre il veicolo affonda, Emily lotta per rinchiudere la vera forma demoniaca di Lily nel bagagliaio.

Riuscendo a liberarsi dalla sua stretta mortale, nuota verso la superficie, lasciando che l'incubo affondi nelle profondità oscure. Emerge dall'acqua, sola e distrutta, ma finalmente libera.

Che fine fa Lily?

Lily resta intrappolata all'interno del veicolo che affonda. La scena finale mostra Emily salva, mentre Lily sparisce nelle profondità.

Ma non abbiamo la certezza assoluta della sua sconfitta. Lo spettatore resta con un inquietante dubbio finale.

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