30 Jun, 2025 - 15:04

"Kraven il Cacciatore" arriva su Prime: ecco perché non devi perderlo

"Kraven il Cacciatore" arriva su Prime: ecco perché non devi perderlo

Dopo una lunga attesa e numerose anticipazioni, Kraven il Cacciatore è approdato finalmente su Prime Video. Il film, ispirato all’iconico villain dell’universo Marvel, porta sullo schermo una rilettura in chiave più drammatica e brutale del celebre cacciatore Sergei Kravinoff, noto per la sua ossessione nel catturare Spider-Man. 

Cupo e disturbante, il film si distingue per un approccio più maturo rispetto ai tradizionali cinecomic. Ecco perché, secondo me, non puoi perderlo!

Perché non devi perderti Krave il Cacciatore, su Prime Video

Ammettiamolo: l'universo cinematografico che Sony sta costruendo attorno ai nemici di Spider-Man è un progetto ad alto rischio. Se Venom è riuscito, contro ogni pronostico, a conquistare il pubblico, esperimenti come Morbius e Madame Web hanno lasciato la sensazione di un'operazione monca.

Ora, però, entra in scena un personaggio diverso. Un cacciatore. Un nobile. Un uomo che potrebbe essere la scommessa più intelligente e brutale di Sony: Kraven il Cacciatore.

A prima vista, Kraven è una contraddizione vivente. Indossa un gilet di pelliccia di leone e appartiene a una galleria di cattivi dai costumi spesso improponibili. Eppure, sotto quella facciata si nasconde uno dei personaggi più complessi e rispettati della mitologia Marvel.

Un uomo la cui storia più celebre è così potente e definitiva da avergli concesso un'impresa quasi impossibile nei fumetti: rimanere morto per oltre vent'anni, perché nessuno osava profanare la sua uscita di scena.

Il suo fascino non deriva dal desiderio di ricchezza o potere. Sergei Kravinoff è un cacciatore supremo, un aristocratico russo che, annoiato dalla caccia agli animali, ha trovato la sua unica, vera ossessione nell'uomo più elusivo del pianeta: Spider-Man.

La sua genialità come antagonista sta proprio qui: non è un criminale comune, ma un predatore. 

E così Spider-man viene trasformato da cacciatore a preda, costringendolo a usare il suo senso di ragno non per anticipare un pugno, ma per sopravvivere a una trappola mortale.

Questa ossessione ha raggiunto il suo culmine nel 1987 con "L'ultima caccia di Kraven", una delle storie a fumetti più iconiche mai scritte. Decidendo che la sua vita non aveva più senso senza sconfiggere il suo avversario, Kraven riesce a battere Spider-Man, seppellendolo vivo.

Indossa il suo costume e, per due settimane, diventa una versione più spietata e brutale dell'eroe, per dimostrare la sua superiorità. Quando Peter Parker riesce a riemergere dalla tomba, Kraven non tenta di combattere ancora con lui, ma felice di aver vinto, scrive una confessione e si toglie la vita. 

Non è la storia di un cattivo, ma una tragedia shakespeariana sulla ricerca di uno scopo e sulla vittoria finale che coincide con la morte.

Allora, perché il film è imperdibile?

Guarda il trailer:

Il film con Aaron Taylor-Johnson, vietato ai minori e intriso di una violenza brutale, si distacca dalla formula. Non c'è Spider-Man da cacciare.

La sua motivazione, stavolta, sembra legata a un conflitto paterno con un imponente Russell Crowe. 

Ma le fondamenta del personaggio restano intatte: un uomo con un rigido codice d'onore, convinto della propria superiorità, mosso da un'ossessione che lo consuma.

Questo film è imperdibile perché non è l'ennesima storia di un antieroe. È il ritratto di un uomo tragico, un racconto psicologico mascherato da film d'azione.

A differenza di tutti i film precedenti sui villain, questo non si basa su storie precedenti e riesce a funzionare da solo. Non c'è bisogno di sapere nulla per capire cosa succede nel film.

È una storia cupa, matura e avvincente. Kraven non è un personaggio da fumetto, è un'idea: può un predatore trovare la sua identità senza la sua preda definitiva? La risposta, che sia un trionfo o un fallimento, merita di essere vista, con tutte le sue sfumature.

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