Ozzy Osbourne non è solo un nome: è un’icona del rock, una leggenda vivente, un personaggio che ha saputo costruire attorno a sé un’aura quasi mitologica fatta di eccessi, oscurità e risate sguaiate. Ma dietro quel nome - che tutti conoscono - si nasconde un intero arsenale di soprannomi, ciascuno con una storia e un significato ben preciso.
Dai tempi della scuola fino al trono (letteralmente) dei concerti di fine carriera, Ozzy è stato chiamato in ogni modo, tra titoli onorifici, soprannomi da backstage e vere e proprie etichette affibbiategli dai fan e dai media. Alcuni fanno sorridere, altri raccontano aspetti più cupi o profondi della sua personalità, ma tutti contribuiscono a costruire la figura leggendaria che oggi associamo al Principe delle Tenebre.
Se ti sei mai chiesto quanti soprannomi ha avuto Ozzy Osbourne, da dove arriva il suo nome d’arte e quale di questi si sia inventato da solo (spoiler: quasi nessuno), sei nel posto giusto. Preparati a scoprire tutti i nomi - ufficiali e segreti - della rockstar più imprevedibile della storia.
Prima di diventare il re dell’heavy metal, Ozzy Osbourne era semplicemente John, o meglio, John Michael Osbourne, nato a Birmingham nel 1948. Ma il soprannome che lo accompagnerà per tutta la vita arriva già ai tempi della scuola.
"Ozzy" non è stato inventato da una strategia di marketing né suggerito da un manager. È nato, in realtà, da un’imperfezione linguistica: il giovane John Michael Osbourne balbettava spesso il suo cognome, ripetendo "Os-os-os-bourne" finché quel suono spezzato non è diventato il nome d'arte che oggi tutti conosciamo.
Il soprannome, inizialmente legato a un difetto di pronuncia, ha finito per assumere un’aura quasi mistica nel panorama rock: "Ozzy" è oggi sinonimo di follia geniale, eccessi spettacolari e musica fuori controllo. Col tempo, anche lo stesso Osbourne ha fatto suo quel nome, firmandosi così nei primi concerti e nelle registrazioni con i Black Sabbath.
Non solo: "Ozzy" è diventato un vero e proprio marchio culturale, tanto da oscurare completamente il suo nome di battesimo anche agli occhi dei fan più affezionati.
Tra tutti i soprannomi di Ozzy Osbourne, "The Prince of Darkness" è senza dubbio il più famoso. Ma da dove arriva? La leggenda vuole che sia nato negli anni '80, nel pieno del successo da solista, quando il suo look gotico, i testi oscuri e quella voce cavernosa hanno creato un personaggio che sembrava uscito da un horror metal.
Non è un caso che molti abbiano iniziato a considerarlo una figura quasi mitologica. Ozzy stesso ha cavalcato l’onda, apparendo sempre più come una divinità dark del rock, tra croci al collo, pipistrelli mozzicati e occhi spiritati. Il soprannome è stato poi ufficializzato da stampa, fan e persino dal merchandising ufficiale: magliette, poster, tazze… tutto urlava "Prince of Darkness".
Ozzy, da parte sua, ci ha giocato moltissimo, pur confessando in più interviste: "Io ho paura del buio. Ma a quanto pare, il buio ha più paura di me". Autoironia, eccesso e branding perfetto.
Se "Ozzy" e "Prince of Darkness" sono i titoli ufficiali, nella vita reale e dietro le quinte, Osbourne ha collezionato una lista esilarante di soprannomi e nomignoli più o meno affettuosi:
E poi ci sono i nomignoli affettuosi usati in famiglia: Dadsy per i figli, My little bat da Sharon, e chissà quanti altri mai rivelati. Dietro il trucco nero e i denti d’oro, Ozzy resta anche un padre, un marito e, in fondo, un ragazzino di Birmingham che si è perso (e ritrovato) tra le note di una chitarra distorta.