Il ritorno dell’Uomo d’Acciaio è finalmente arrivato (quasi) sul grande schermo. Ma attenzione: il nuovo "Superman" diretto da James Gunn non è solo un film, è il punto zero del nuovo DC Universe targato DC Studios e Warner Bros. Un reboot tanto atteso quanto ambizioso, che promette di riscrivere le regole per i cinecomic DC dopo anni di incertezze.
E come ogni cinecomic che si rispetti, sorge spontanea una domanda da veri fan: ci sono scene post-credit? Devo restare seduto fino alla fine dei titoli di coda? La risposta è sì - e non solo per tradizione. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle scene post-credit di "Superman", senza rivelare nulla della trama. Nessuno spoiler, promesso.
Andiamo dritti al punto: "Superman" ha due scene extra. Una appare subito dopo i titoli iniziali (la classica mid-credit scene), l’altra arriva in coda al film, dopo l’ultimo nome nei credits (la post-credit scene vera e propria).
Chi è abituato all’universo Marvel sa che questi momenti sono spesso usati per introdurre nuovi personaggi, suggerire futuri crossover o semplicemente regalare un sorriso extra al pubblico più paziente. E anche James Gunn, che viene proprio dalla trilogia dei "Guardiani della Galassia", sa bene come farli funzionare.
Nel caso di "Superman", però, le due scene sono focalizzate sull’universo del film stesso, più che su futuri eventi o easter egg complicati. Gunn ha preferito concentrare l’attenzione su Clark Kent e il suo mondo, piuttosto che lanciare teaser su trame che forse non verranno mai sviluppate. È un approccio più coerente e maturo, che lascia comunque spazio al divertimento.
In breve: resta seduto. Le due scene offrono piccoli regali per i fan più attenti e chiudono il film con un tocco di stile (e anche un pizzico di ironia).
Il regista e sceneggiatore James Gunn ha già dimostrato di saper raccontare supereroi in modo brillante, irriverente e profondo. Con "Superman" porta questa visione nel cuore del mito DC, rilanciando il personaggio più iconico del fumetto americano con un mix esplosivo di azione, umorismo e cuore.
A indossare il mantello rosso è David Corenswet ("Pearl"), che raccoglie la pesante eredità di Henry Cavill. Al suo fianco troviamo una cast stellare: Rachel Brosnahan ("The Marvelous Mrs. Maisel") nei panni di Lois Lane, Nicholas Hoult è un Lex Luthor minaccioso e intelligente, Skyler Gisondo interpreta Jimmy Olsen, e ci sono anche Nathan Fillion come Guy Gardner, Edi Gathegi nei panni di Mr. Terrific e Isabela Merced come Hawkgirl.
Il film, in uscita l’11 luglio 2025, è il vero inizio del nuovo DCU, anche se tecnicamente tutto è partito con l’animazione "Creature Commandos" su Max. Ma questo è il primo passo concreto al cinema, il biglietto da visita ufficiale per la visione di Gunn e Peter Safran. E lo fa con stile.
La sinossi promette un "Superman" spinto dalla compassione e dalla fiducia nel bene dell’umanità - un ritorno alle origini del personaggio, ma con un taglio moderno e cinematograficamente fresco.
Se ti stai chiedendo se vale la pena rimanere fino all’ultimo secondo, la risposta è un sonoro sì. Non solo per le due scene extra, ma anche perché i credits stessi offrono qualche chicca per i fan più attenti: dai nomi degli artisti preferiti da Clark a cameo nascosti di vecchi collaboratori di Gunn.
E poi, diciamocelo, è anche un gesto di rispetto per il lavoro incredibile dietro le quinte. Con oltre 120 minuti di azione, effetti visivi, costumi e montaggio spettacolare, questo "Superman" è un blockbuster costruito con cura. Dare un’occhiata ai nomi di chi ha reso possibile tutto questo fa parte dell’esperienza completa.
Ultimo ma non meno importante: il tono delle scene extra è perfettamente in linea con l’universo che Gunn vuole costruire. Niente cliffhanger forzati, niente misteri insolubili. Solo un piccolo assaggio extra, coerente e divertente, che lascia ben sperare per i prossimi film in arrivo, tra cui "Supergirl" e "Clayface" già in produzione.