Come finisce "La maschera di Zorro"? Il significato del finale del film

Azione, romance e spade luccicanti. Poche parole bastano affinché ci venga in mente La maschera di Zorro, il celebre film d'avventura diretto da Martin Campbell con il giustiziere mascherato, Don Diego de la Vega (alias Zorro), interpretato dal grande Anthony Hopkins, un giovanissimo Antonio Banderas nei panni di Alejandro Murrieta, suo allievo, e la bella Elena, figlia di Diego, interpretata da Catherine Zeta-Jones.

Il film, fatto di corse di spade e duelli con scenari che lasciano il fiato sospeso, è ambientato nella California del XIX secolo. Ma come finisce l' avventura? Partiamo dall'inizio.

Ecco il trailer del film:

"La maschera di Zorro", la trama in breve

Il film La maschera di Zorro ci trasporta a vent'anni dopo che il famoso Don Diego de la Vega (ovvero Anthony Hopkins) è stato incarcerato dal corrotto governatore Montero che, oltre ad avergli ucciso la moglie, ha rapito sua figlia Elena (Catherine Zeta-Jones).

Una volta evaso, Diego prende una decisione che vale tutta la trama: addestrare un giovane bandito, Alejandro Murrieta (Antonio Banderas), per potersi vendicare e per renderlo direttamente il suo successore.

Intanto c'è sempre il perfido Montero pronto a cospirare: il suo piano è quello di conquistare la California acquistandola dal generale Santa Anna attraverso l'oro nascosto in una miniera segreta. Da qui, iniziano le grandi tensioni, i duelli, gli intrecci amorosi e le volontà contrastate dei nostri protagonisti.
Arriverà il momento per Diego e Alejandro di unire le forze per riportare la giustizia.

Catherine Zeta Jones  e Antonio Banderas conversano con Carlo d'Inghilterra alla "prima" del film 'La maschera di Zorro (1998)

Come finisce "La maschera di Zorro"?

Sul finale del film, il nostro nuovo eroe, Alejandro, fa del suo meglio per contrastare il carico dell'oro, mentre Don Diego de la Vega deve duellare con il governatore che sta cercando di sparargli.
Montero resta disarmato, ma Elena, presa dall'imprudenza, si mette tra i due e fa da scudo per fermare Diego ed impedirgli di uccidere il perfido governatore.
Allora Montero ne approfitta: minaccia Elena con una pistola e costringe Diego a gettare la spada. Ovviamente, non perde tempo e poi spara anche a de la Vega, ferendolo a morte.

Alejandro, intanto, impegnato in uno scontro decisivo con il capitano Love, lo trafigge con la stessa spada, vendicando così la morte del fratello.
Nonostante la ferita grave, Diego riesce a sconfiggere Montero, che precipita in una rupe mentre lo trascina con il carro dell’oro, che travolge anche il capitano Love, ormai più morto che vivo.
Ne varrà la liberazione dei prigionieri da parte di Elena e Zorro e l'esplosione della miniera.

Diego, mentre si trova tra le braccia di Elena e Alejandro, sa che la missione si è compiuta e benedice l'amore tra i due, morendo in pace.

Elena e Alejandro arrivano alla fine del film felicemente sposati e vivono nella casa De La Vega. Insieme, hanno anche un bambino, Joaquín, chiamato così per omaggiare il fratello di Alejandro.

In fondo, si può dire che Zorro ce l’ha fatta.

Il significato del finale

Lo snodo di trama porta allo sviluppo di due diversi temi:

• Trionfo della giustizia e passaggio alle nuove generazioni: la tirannia cessa e la giustizia trionfa grazie a una generazione giovane e speranzosa che vuole portare avanti valori di coraggio e libertà. Alejandro sconfigge Montero, ma prima Don Diego deve sacrificarsi.
  Il passaggio del mantello a Alejandro è significativo. Sta a lui prendere la spada e continuare la battaglia. Ed è il tema dell'eredità morale che passa di padre in figlio, della continuità che è importante e si svela nel suo apice a fine film.
• Riconciliazione in famiglia e speranza nella rinascita: dopo tante incomprensioni, lotte e duelli, anche Elena e suo padre si ricongiungono. Rilevante è la benedizione per il matrimonio tra Elena e Alejandro e la presenza della famiglia, che sembra quasi un motore per tutte le vendette e i riscatti e, allo stesso tempo, la base su cui tutto si costruisce. Si conclude il film infatti con una nascita che ci ricorda un nuovo inizio, fatto appunto di speranze.
  Questo simboleggia il bimbo Joaquín, che porta viva la memoria del fratello di Alejandro (ed eccole tornate, l'eredità e la continuità).
  La speranza e la giustizia diventano così un concetto incarnato, reale, che cresce e si evolve proprio come succederà con il piccolo nato dalla coppia di Elena e Alejandro.