26 Jul, 2025 - 11:24

Eurovision Song Contest, San Marino si ritira? Il flop a Basilea non ha aiutato...

Eurovision Song Contest, San Marino si ritira? Il flop a Basilea non ha aiutato...

La voce gira insistente: San Marino dirà addio all’Eurovision Song Contest? Dopo l’ultima posizione rimediata da Gabry Ponte con la sua "Tutta l’Italia" a Basilea, l’aria sul Titano è diventata rarefatta… e non solo per via dell’altitudine.

Il microstato più tosto d’Europa sta davvero pensando di fare le valigie e abbandonare la nave eurovisiva? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere - tra malumori, voti misteriosi e una partecipazione che, almeno per ora, resta in stand-by.

San Marino, Eurovision e quella delusione che ancora brucia

Doveva essere l’anno della riscossa per San Marino, l’edizione della consacrazione. E invece? Ultimi. Ventiseiesimi. Sì, avete letto bene. Gabry Ponte, il re della dance italiana, si è presentato in Svizzera con un pezzo che era già stato eletto jingle ufficiale del Festival di Sanremo 2025, eppure a Basilea ha raccolto meno voti di una tombola del dopolavoro.

Cosa sia andato storto è oggetto di studio. Forse il brano non ha convinto le giurie. Forse il televoto non ha raggiunto i picchi sperati. O forse - e qui le ipotesi diventano un po’ più pepate - c’è dell’altro. Come ha dichiarato Roberto Sergio, direttore generale di San Marino RTV e anche della Rai:

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Non abbiamo condiviso le modalità utilizzate per il voto delle giurie e dei telespettatori. In alcuni casi, il voto pareva anche un po’... indirizzato politicamente

Ahia.

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"Non abbiamo ancora deciso": il dilemma sammarinese

Durante una conferenza stampa a Montecitorio, Sergio non ha usato giri di parole:

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C’è una discussione aperta. Non abbiamo ancora deciso se confermare la partecipazione all’Eurovision 2026. Stiamo dialogando con l’EBU

Il verdetto arriverà entro settembre 2025, data ultima per iscriversi alla competizione che si terrà in Austria (grazie alla vittoria di Johannes Pietsch con "Wasted Love").

Ma la vera bomba è un’altra: San Marino ha già detto sì all’Eurovision Junior, che si terrà a dicembre a Tbilisi, Georgia. Una mossa diplomatica? Probabilmente sì. Un segnale di buona volontà mentre si cerca di aggiustare i cocci? Assolutamente.

"Abbiamo voluto metterci in una condizione dialettica più serena", ha spiegato Sergio: "partecipando all’Eurovision Junior come apertura al dialogo con l’EBU".

Insomma, si resta in famiglia, ma con le mani alzate e la faccia un po’ scura.

Voti truccati o solo sfortuna? Le accuse al sistema

San Marino non è sola in questo malumore. A quanto pare, anche altri microstati sarebbero sul piede di guerra, stufi di essere considerati i "cugini poveri" della gara.

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Ci sono Paesi che hanno preso zero al televoto, tipo la Svizzera, che ospitava l’evento. Impossibile, soprattutto quando le stesse canzoni avevano ottenuto voti alti dalle giurie

Così ha aggiunto Sergio, mettendo altra carne al fuoco. Che dire, se perfino il Paese organizzatore resta a secco, qualche sospetto ti viene. E il problema sembra essere sistemico: giurie "misteriose", dinamiche politiche sotterranee, logiche di blocco regionale… tutti elementi che, messi insieme, creano un mix potenzialmente esplosivo per l’equilibrio della competizione.

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Vogliamo delle garanzie. Non è una questione di vincere o di prendere voti, ma di rispetto

Giusto. Perché se il palco è europeo, lo deve essere per tutti - non solo per chi ha alle spalle bacini di voto e alleanze strategiche.

Una voce per San Marino: addio a una tradizione?

E se davvero San Marino dovesse mollare tutto? Sarebbe una perdita affettiva, oltre che artistica. Negli ultimi anni, la piccola repubblica aveva dato vita a "Una voce per San Marino", una selezione tutta sua per scegliere il rappresentante eurovisivo. Una tradizione giovane, certo, ma già amata.

Tra artisti emergenti, big e outsider, la competizione sammarinese era diventata una vera chicca per i fan del concorso. E il fatto che da lì fosse uscito Gabry Ponte, uno dei nomi più noti della musica italiana, aveva fatto ben sperare.

Ma il sogno si è infranto contro il muro dei "nulla di fatto", con un’ultima posizione che ha il sapore di beffa più che di sentenza.

La palla ora è nel campo di San Marino RTV. Entro settembre, bisognerà decidere se accettare ancora una volta la sfida del palco europeo o alzare bandiera bianca e ritirarsi in buon ordine, magari godendosi l’Eurovision comodamente dal divano.

Sergio ha assicurato che il dialogo con l’EBU è ancora vivo. Ma la partecipazione non sarà incondizionata.

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La candidatura che abbiamo portato aveva valore e appeal. La penalizzazione delle giurie lascia 

In ogni caso, la decisione di San Marino rischia di aprire un precedente importante. Se anche solo un microstato decidesse di non partecipare per "voto sospetto", sarà difficile per l’EBU continuare a vendere il sogno dell’unità musicale europea senza qualche aggiustatina.

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