"Il diritto di contare" (titolo originale: Hidden Figures) è un film del 2016 diretto da Theodore Melfi, tratto dal libro omonimo di Margot Lee Shetterly. La pellicola ha avuto grande successo di pubblico e critica per aver portato finalmente alla luce il contributo straordinario di tre donne afroamericane — Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson — il cui lavoro presso la NASA risultò fondamentale nel corso della corsa allo spazio degli anni ’60.
La storia narrata in "Il diritto di contare" è basata su fatti realmente accaduti. Il film e il libro ripercorrono la vita e le imprese di Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, matematiche e scienziate afroamericane il cui talento rivoluzionò la NASA durante l’epoca della segregazione razziale negli Stati Uniti.
Le tre protagoniste svolsero ruoli chiave come "computer umani", contribuendo ai calcoli essenziali che permisero, ad esempio, a John Glenn di diventare il primo americano a orbitare attorno alla Terra e al successo delle missioni Apollo. Operarono in un periodo in cui i diritti civili erano ampiamente negati alle persone di colore e alle donne, ma la loro determinazione e professionalità riuscirono ad abbattere barriere immense, lasciando un segno indelebile nella scienza e nella società.
Katherine Johnson nacque a White Sulphur Springs, Virginia Occidentale, il 26 agosto 1918. Dotata di una straordinaria intelligenza e passione per la matematica fin da piccola, completò gli studi a soli 18 anni e ottenne una laurea in matematica. Entrò alla NASA (all’epoca ancora NACA) nel 1953, distinguendosi per l’accuratezza nei calcoli delle traiettorie dei voli spaziali.
Tra i suoi contributi più rilevanti si ricordano i calcoli delle traiettorie per le missioni Mercury e Apollo, tanto che John Glenn rifiutò di partire senza una sua verifica personale dei calcoli. Nel 2015, Barack Obama le conferì la Presidential Medal of Freedom.
Katherine Johnson è morta il 24 febbraio 2020 a Newport News, in Virginia, all’età di 101 anni, per cause naturali. La sua eredità è ricordata come simbolo dell’uguaglianza e del progresso scientifico.
Dorothy Vaughan nacque il 20 settembre 1910 a Kansas City, Missouri. Si diplomò da giovanissima e proseguì gli studi in matematica laureandosi con lode. Dopo un periodo come insegnante, iniziò a lavorare per la NACA nel 1943, diventando nel 1949 la prima donna afroamericana supervisore al Langley Research Center. Anticipò i tempi imparando il linguaggio Fortran e formando nuove generazioni di matematici nell’uso dei primi computer elettronici.
Dorothy Vaughan si ritirò nel 1971, lasciando alla NASA un’eredità di inclusione e innovazione in un’epoca di grandi cambiamenti. È morta il 10 novembre 2008 a Hampton, Virginia, all’età di 98 anni, per cause naturali.
Mary W. Jackson nacque il 9 aprile 1921 a Hampton, Virginia. Dopo la laurea in matematica e fisica, lavorò come insegnante e fu assunta al Langley Memorial Aeronautical Laboratory nel 1951, inizialmente come “computer umano” sotto la supervisione di Dorothy Vaughan. Attraverso studio personale e sacrifici, divenne, nel 1958, la prima ingegnera afroamericana della NASA.
Mary Jackson si dedicò in seguito a promuovere la carriera di donne e minoranze all’interno dell’agenzia, lavorando nei programmi di pari opportunità. Dopo 34 anni di carriera, è scomparsa l’11 febbraio 2005 nella sua città natale di Hampton, per cause naturali.