La saga de "Il Padrino" rappresenta una pietra miliare della storia del cinema, ancora oggi oggetto di passioni e domande tra pubblico e critica. Tra queste, una delle più ricorrenti riguarda la possibilità di vedere sul grande schermo un quarto capitolo della famiglia Corleone, possibilmente incentrato su Vincent, il figlio illegittimo di Sonny, interpretato da Andy Garcia nel terzo film.
Non esiste nessuna data d’uscita, e al momento "Il Padrino 4" resta poco più di un sogno per appassionati e cinefili. Francis Ford Coppola, visionario regista della trilogia originale, ha dichiarato più volte che per lui la saga è conclusa e non ha mai mostrato reale interesse a dirigere un nuovo capitolo. A
llo stesso tempo, Paramount Pictures ha ribadito di non escludere mai definitivamente l'idea di un sequel, specificando che sarebbe possibile “solo se dovesse emergere la storia giusta”. Negli anni ’90 e 2000 sono circolate idee di ogni tipo — dal prequel al sequel —, ma nessuna è mai stata concretamente messa in produzione.
Il protagonista ideale del mai nato "Padrino 4" sarebbe certamente Vincent Mancini Corleone,. Dopo la morte di Michael e la sua ascesa a nuovo Don nel terzo capitolo, il personaggio interpretato da Andy Garcia avrebbe dovuto essere protagonista di una narrazione profondamente diversa da quella dei film precedenti. Francis Ford Coppola e Mario Puzo, lo scrittore della saga, avevano discusso un progetto che prevedeva una struttura simile a quella di "Il Padrino – Parte II": due linee temporali intrecciate.
Una linea avrebbe seguito la parabola criminale di Vincent negli anni ’80 e ’90: ossessionato dalla morte di Mary (la figlia di Michael), avrebbe condotto la famiglia in una lunga e violenta guerra di mafia, fino ad autodistruggersi. L’idea più discussa, e ripresa anche in interviste e fonti recenti, vedeva Vincent aprire la famiglia al traffico di droga, scivolando via via in una spirale autodistruttiva che lo avrebbe portato a perdere onore e potere, fino alla morte in uno scontro con la polizia, quasi a evocare un finale tragico alla Pablo Escobar.
L’altra linea temporale sarebbe stata dedicata a Vito Corleone (ancora interpretato da Robert De Niro), agli inizi degli anni ’30, alle prese con la faida contro boss del calibro di Al Capone e Salvatore Maranzano e agli equilibri della mafia italoamericana tra fine Proibizionismo e nascita del “moderno” crimine organizzato. In questa narrazione parallela sarebbe dovuto apparire anche un giovane Santino “Sonny” Corleone, tratteggiando le sue origini da futuro boss destinato a una fine tragica. Era persino circolato il nome di Leonardo DiCaprio per il ruolo di Sonny da giovane.
La morte di Mario Puzo nel 1999 ha segnato il destino del progetto. Senza lo scrittore, Coppola ha scelto di non proseguire e Paramount non è mai riuscita a trovare una nuova sceneggiatura “all’altezza del mito”. Parte dei materiali pensati per il film sono stati poi ampliati da Ed Falco nel romanzo "La Famiglia Corleone" del 2012, ispirato a una sceneggiatura inedita di Puzo.
Nonostante qualche apertura — Andy Garcia si è spesso detto disponibile anche a dirigere un nuovo capitolo, sempre con la benedizione di Coppola —, la saga è rimasta chiusa, anche per rispetto di un’eredità che rischierebbe di venire sminuita da un sequel non all’altezza.
Con il passare degli anni, le tecnologie digitali e soprattutto l'esplosione dell’intelligenza artificiale stanno cambiando il volto di Hollywood e della produzione filmica globale. Alcuni studi sperimentali hanno già permesso di "ringiovanire" attori digitalmente, ricostruire voci e volti di celebrità scomparse, e creare scene inedite o sequel improbabili grazie ai deepfake e alle reti neurali generative.
È proprio in questo scenario che prende forma una reale possibilità di vedere, un giorno, "Il Padrino 4": una pellicola o una serie creata in gran parte (o totalmente) con l’intelligenza artificiale.
Gli attori storici potrebbero essere ricreati digitalmente, con volti, voci e perfino stili recitativi web-estratti dai film originali e rimodellati via IA. Nuove sceneggiature potrebbero essere scritte e adattate tramite software generativi, attingendo all’enorme quantità di dati letterari e cinematografici collegati alla saga.
Una regia “virtuale” potrebbe assemblare sequenze ispirate allo stile di Coppola con ricostruzioni fedelissime di ambienti, musiche, atmosfere e fotografia dell’epoca.
Tali soluzioni, che fino a pochi anni fa sembravano fantascienza, sono ormai al centro dell’industria. Lo testimoniano le discussioni contemporanee su etica, diritti di immagine degli attori, e la presenza sempre più centrale dell’IA nella produzione cinema e TV.