Diciassette bambini spariscono nella notte, lasciando una piccola città intrappolata in un incubo. Sembra l’inizio di una di quelle storie che finiscono nei documentari true crime… e invece è l'inizio sinistro di "Weapons", l’ultimo film di Zach Cregger che ha già fatto saltare gli spettatori sulle poltrone di mezzo mondo.
Ma la domanda che si stanno facendo tutti - e che magari ti sei fatto anche tu - è: questa storia inquietante è successa davvero?
Lo stesso regista l’ha definita "incredibilmente personale" e ha pure avuto il coraggio di aprire il film con la frase "Questa è una storia vera". E qui il dubbio ti assale: stiamo parlando di stregoneria vera o è solo marketing ben studiato? Bene, preparati: la risposta non è così ovvia come sembra.
La vicenda si è svolta - almeno sullo schermo - a Maybrook, Pennsylvania. Alle 2:17 di una notte apparentemente tranquilla, diciassette bambini di terza elementare si sono alzati dai loro letti e sono svaniti nel nulla. L’unico a rimanere è stato Alex Lilly (Cary Christopher), un ragazzino che, per qualche misteriosa ragione, non ha seguito il gruppo verso il buio.
La mattina dopo, la maestra Justine Gandy (Julia Garner) si è presentata in classe pronta per una normale giornata di scuola… e ha trovato un’aula vuota. O meglio, un’aula con un solo alunno: Alex. Il panico ha fatto presto a diffondersi: genitori disperati, autorità in fermento, giornalisti in cerca di scoop.
Ma per Justine, la vera discesa all’inferno è iniziata quando la comunità ha iniziato a puntare il dito proprio contro di lei.
In parallelo, Archer Graff (Josh Brolin), padre in lutto di uno dei bambini scomparsi, ha perso fiducia nelle indagini ufficiali e ha deciso di agire da solo, scoprendo lentamente che tutte le strade portano alla vecchia casa di Alex.
A complicare il quadro, si aggiungono l’agente di polizia Paul Morgan (Alden Ehrenreich) e un ladro di nome James (Austin Abrams), ognuno con il proprio pezzo del puzzle.
Il mistero si infittisce quando cominciano a emergere rituali oscuri e legami con la solitaria prozia di Alex, Gladys (Amy Madigan), figura inquietante che ha trasformato Maybrook in un incubo a occhi aperti.
Qui arriva il colpo di scena… ma non sullo schermo: "Weapons" non è basato su una storia vera.
Quelle sparizioni collettive, le atmosfere di stregoneria, le figure spettrali - tutto è frutto della mente di Zach Cregger.
Però, e qui viene il "ma" in grado di far drizzare le antenne, il regista ha mescolato finzione e realtà in modo così abile da far dubitare anche lo spettatore più scettico.
Il trucco? Una campagna marketing da manuale. La Warner Bros. ha creato MaybrookMissing.com, un finto portale di notizie locali che sembra uscito direttamente da un’inchiesta giornalistica. Ci trovi articoli dettagliati, interviste inventate e perfino aggiornamenti sugli sviluppi della "misteriosa scomparsa" dei bambini. Un lavoro di fino, capace di far credere che la storia potesse avere radici reali.
Anche se "Weapons" non racconta un fatto accaduto, Cregger ha ammesso che il film è nato da un dolore autentico. In diverse interviste, tra cui una a Entertainment Weekly nell’aprile 2025, ha raccontato di aver perso improvvisamente una persona molto cara.
Ha confessato. Alcune scene, ha rivelato, sono autenticamente autobiografiche, anche se non ha mai voluto svelare i dettagli di quella perdita, per non influenzare il modo in cui il pubblico interpreta la storia.
Curiosamente, la frase "Questa è una storia vera" è stata la prima cosa che ha scritto, ben prima di sapere quale trama avrebbe preso forma. "Mi è venuto in mente così", ha raccontato a GQ nel luglio 2025:
Se vuoi capire di persona quanto Cregger sia riuscito a farti dubitare della realtà, "Weapons" è uscito nelle sale l’8 agosto 2025 e attualmente è ancora proiettato in diversi cinema.
Per ora non è disponibile in streaming, quindi niente scuse: serve il biglietto, la sala buia e un buon pacchetto di popcorn… se riesci a mangiarli con tutta quell’ansia addosso.