12 Aug, 2025 - 15:16

Il Colibrì è tratto da una storia vera o da un romanzo? I dettagli del film con Pierfrancesco Favino

Il Colibrì è tratto da una storia vera o da un romanzo? I dettagli del film con Pierfrancesco Favino

Il Colibrì, diretto da Francesca Archibugi e interpretato da un intenso Pierfrancesco Favino, è una delle pellicole italiane più discusse degli ultimi anni.

La storia ha conquistato pubblico e critica. Il film affonda le sue radici in una storia vera o in un romanzo? Analizziamo quanto di reale si nasconde dietro questa intensa narrazione cinematografica.

Il Colibrì è tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, cosa racconta

Prima di continuare nella lettura guarda il trailer ufficiale, grazie a FilmIsNow:



Vincitore del Premio Strega nel 2020 e acclamato dalla critica come uno dei romanzi più appassionanti degli ultimi anni, "Il Colibrì" di Sandro Veronesi è molto più di una semplice storia.

È un'immersione totale nell'esistenza di un uomo, Marco Carrera, la cui vita è una lotta continua contro un destino che sembra accanirsi con una crudeltà metodica su di lui e i suoi affetti.

L'obbiettivo del libro è raccontare la resilienza umana, utilizzando una struttura narrativa che frantuma il tempo per ricomporre il senso di una vita.

Qual è la trama de Il Colibrì

Al centro del romanzo si erge la figura di Marco Carrera, un oculista fiorentino soprannominato "il colibrì" fin dall'infanzia a causa della sua corporatura minuta, ma anche della sua capacità di mantenersi in equilibrio nonostante le avversità della vita. 

Questo soprannome, man mano che passa il tempo, assume un significato più profondo e struggente. Come il piccolo uccello, capace di rimanere fermo in un punto agitando le ali a una velocità prodigiosa, Marco spende tutte le sue energie per restare immobile, per resistere alle tempeste che lo colpiscono.

E le tempeste sono implacabili: lutti che si susseguono, dalla morte della sorella Irene a quelle dei genitori, della moglie Marina e, infine, della figlia Adele.

Un'esistenza segnata dal dolore in cui l'unica luce sembra essere la nipote Miraijin, "l'uomo nuovo" in giapponese, che rappresenta la speranza e la fragile promessa di un futuro.

Se non hai letto il romanzo, devi assolutamente recuperarlo

Ciò che rende "Il Colibrì" un'esperienza letteraria unica è la sua architettura. Veronesi abbandona la narrazione lineare per costruire un mosaico temporale composto da quarantasei frammenti.

Lettere, email, dialoghi, telefonate e salti temporali si intrecciano senza un ordine cronologico apparente. In questo modo il racconto riesce a riportare nello scritto il modo in cui la memoria umana funziona: per associazioni, sussulti e improvvise illuminazioni.

Questa scelta stilistica, ispirata a "Bambini nel tempo" di Ian McEwan non è solo una scelta stilistica, ma uno strumento utilizzato dallo scrittore per far entrare il lettore nella complessa psicologia del protagonista, per fargli sentire il peso del passato e l'incertezza del futuro come un unico, inestricabile presente.

Cosa ne pensano la critica e i lettori

Il romanzo ci fa meditare sulla capacità di sopportare il dolore e di trovare un equilibrio interiore anche quando tutto intorno crolla.

La critica ha lodato quasi all'unanimità questa esplorazione della "forza struggente della vita", definendolo un capolavoro moderno e un "enigmatico puzzle" capace di commuovere profondamente.

Tuttavia, non sono mancate le voci discordanti. Alcuni lettori hanno trovato la prosa frammentata e a tratti dispersiva, mentre altri hanno criticato il protagonista.

Secondo alcuni lettori, infatti, il personaggio di Marco Carrera non è tanto un simbolo di resilienza, quanto di passività. Un uomo borghese intrappolato in un immobilismo esistenziale, che subisce gli eventi e decide di non affrontarli.

Effettivamente "Il Colibrì" non offre risposte facili. È più forte chi combatte o chi resiste? Chi agisce o chi riesce a rimanere in piedi dopo ogni colpo?

Che sia visto come un eroe della tenacia o una vittima della sua stessa inerzia, il viaggio di Marco Carrera rimane un'indimenticabile testimonianza della lotta per dare un senso alla vita, anche quando la vita stessa sembra aver perso ogni senso.

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