16 Aug, 2025 - 15:47

Prime Video, Io e Lulù: trama del film e se è ispirato a una storia vera

Prime Video, Io e Lulù: trama del film e se è ispirato a una storia vera

Non è un semplice film d’avventura: Io e Lulù (titolo originale Dog), disponibile su Prime Video, è un vero e proprio viaggio emozionante che unisce amicizia, perdita e rinascita.

Diretto e interpretato da Channing Tatum, il film racconta il percorso di un ex soldato che deve accompagnare la cagnolina Lulù, un pastore belga Malinois addestrato dall’esercito, al funerale del suo compagno umano.

Questa storia è ispirata a fatti realmente accaduti? In questo articolo andiamo a scoprire quanto c’è di vero dietro il film e come l’esperienza personale di Tatum abbia influenzato la sceneggiatura.

Io e Lulù, con Channing Tatum, si basa su fatti reali?

Prima di continuare nella lettura, guarda il trailer ufficiale, grazie a Notorius Pictures:

Uscito nel 2022 e ora rilasciato su Prime Video, il debutto alla regia di Channing Tatum poteva sembrare una semplice commedia on the road. Ma dietro la storia di un ex soldato e un cane ribelle si cela un viaggio profondamente personale, ispirato a un addio reale e doloroso che ha cambiato per sempre la vita dell'attore.

Ebbene sì, il film si basa su fatti reali capitati proprio a Tatum.

Nel film, Channing Tatum interpreta Jackson Briggs, un ex Ranger dell'esercito che lotta con i fantasmi del disturbo da stress post-traumatico.

Gli viene affidato un compito ingrato: trasportare Lulu, un aggressivo cane da pastore belga Malinois, anch'esso veterano di guerra, lungo la costa del Pacifico per presenziare al funerale del suo ex addestratore.

Il viaggio è un susseguirsi di disavventure comiche e scontri, ma lentamente, tra i due outsider feriti dalla vita, nasce un legame inaspettato, paragonabile a tutti gli effetti a un'amicizia.

Il film si conclude con una nota di speranza. Dopo aver affrontato insieme i propri demoni, Jackson, che inizialmente voleva solo liberarsi del cane, si rende conto di non poter vivere senza di lui.

In un momento catartico, torna indietro per adottare Lulù, salvandola da un destino di soppressione e, in fondo, salvando anche se stesso. "Grazie per avermi salvato la vita", scrive in una lettera finale, suggellando la nascita di una nuova famiglia.

Chi era Lulù

La Lulù del film è un omaggio alla vera Lulù, l'amata cagnolina di Channing Tatum, un incrocio di pitbull che è stata al suo fianco per anni.

Fonte People

Nel 2018, quando a Lulù fu diagnosticato un cancro terminale, l'attore decise di intraprendere con lei un ultimo, memorabile viaggio on the road, proprio come nel film.

Quel viaggio, però, non era l'inizio di una nuova avventura, ma la preparazione a un inevitabile addio. Tatum ha raccontato di come quell'esperienza lo abbia costretto ad affrontare l'impotenza di fronte alla malattia e ad accettare la fine di una delle relazioni più importanti della sua vita.

"Devi solo accettarlo ed essere grato per il tempo che hai avuto", ha dichiarato. La vera Lulù è morta poco dopo quel viaggio, lasciando un vuoto incolmabile.

Channing Tatum voleva celebrare Lulù e la sua vita senza far versare lacrime agli spettatori

È stato proprio questo dolore a spingere Tatum a creare "Dog". 

L'attore, però, ha fatto una scelta consapevole, non voleva realizzare un altro film strappalacrime sulla morte di un cane.

Al contrario, voleva celebrare l'inizio di un legame, la magia di quell'amicizia incondizionata che solo un animale sa offrire. Il film è diventato la sua personale catarsi, un modo per trasformare il lutto in un messaggio di guarigione.

La storia di Jackson e della sua Lulù  non è la fine di un rapporto, ma l'inizio di uno nuovo, nato dalle ceneri del dolore.

Realizzare il film è stata dura

La realizzazione del film, tuttavia, non è stata una passeggiata. Tatum e il suo co-regista, Reid Carolin, hanno scoperto sulla loro pelle quanto possa essere complicato dirigere degli animali.

I tre cani che si sono alternati nel ruolo di Lulù avevano personalità distinte, con una di loro che si comportava come una vera "prima donna" sul set, bisognosa di continue attenzioni.

Eppure, Tatum ha sempre sottolineato con umiltà che, se una scena andava storta, la colpa era quasi sempre della sua inesperienza come regista, non del cane. "Stiamo solo chiedendo a un cane di essere un cane", ha ammesso.

Il risultato finale è un'opera che ha toccato il cuore di molti, specialmente di chi conosce il legame profondo con un animale domestico. Se non lo hai ancora visto, non perdertelo!

 

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